In provincia di Bari, Locorotondo conta 850 abitanti nel borgo e si trova a 410 metri di altitudine, dista 35 km da Taranto, 70 da Bari e Brindisi e 108 da Lecce.
Le prime notizie si hanno nel 1195, al tempo della dominazione sveva, come feudo del monastero benedettino di Santo Stefano, fino a tutto il Trecento ebbe la fisionomia di casale. Nel XV secolo il feudo passa ai baroni: i Del Balzo-Orsini, i Loffredo e i Carafa, sotto ai quali furono eretti le mura e il castello, distrutti nell'Ottocento. Fino al XVIII secolo il paese continuò a soffrire la presenza dei feudatari di provenienza napoletana e spagnola, che si succedono per altri 3 secoli. Solo nel 1566 si assiste a un timido miglioramento delle condizioni di vita con un aumento della popolazione e la costruzione di nuovi edifici di culto.
Con la sua forma circolare, Locorotondo ha vicoli luminosi, le case che poggiano sulla splendida pavimentazione in pietra locale, hanno i tetti spioventi di lastre di pietra calcarea che sembrano nordici, ma hanno origine locale, che racchiudono volte a botte molto rialzate.
La bianca Locorotondo è un balcone sulla Murgia dei Trulli. Intorno sorgono antiche masserie. Nel borgo antico non ci sono particolari architettonici di rilievo, ma tutto è grazioso e intimo. La biblioteca comunale è del Settecento, palazzo Morelli ha uno splendido portale, la chiesa Madre di San Giorgio (1790-1825) ha la facciata in stile neo-cinquecentesco, conserva altari barocchi a intarsi marmorei policromi del 1764, 42 formelle lapidee del Cinquecento e una serie di tele del napoletano Gennaro Maldarelli (1838-41). Le cripta ospita resti di sepolture ottocentesche e un tesoretto di argenti e reliquiari. Da vedere anche la chiesetta dell'Annunziata e la chiesa della Madonna della Greca, citata nel 1520 ma di origine più antica. Ricco l'apparato scultoreo in pietra. La chiesa di San Nicola (1660) ha volte affrescate, la chiesetta dell'Ospedale risale al Cinquecento e conserva resti di un affresco.
Qui si producono vini bianchi di ottima qualità, come il Bianco Locorotondo Doc. Piatti tipici il "gnumeredde suffuchete" (involtini di trippa d'agnello cotti a lungo in tegami di terracotta); le fave bianche secche cotte nella pignata con olio (ne viene una purea da servire con cicorie di campo); la carne al fornello; il tridd (pasta fatta a mano a base di semola di grano duro e uova, pecorino e prezzemolo servita in brodo di tacchino); le focacce paesane da forno e le orecchiette.
Nei dintorni, magnifici trulli, il più vecchio sorge a Marziolla (1559) e le contrade Crocefisso e Serraita. A Pozzomasiello si trova una magnifica masseria.
Bellissimo si si si! Che chicchina eh! E' vero non ha molte architetture 'importanti' ... ma e' proprio tutto il borgo, con le sue costruzioni tichiche, che puo' essere definito 'importante' :oD Mi piace la sua urbanizzazione tonda che si vede in panoramica ma a questa e' indubbiamente superiore passeggiare tra i suoi vicoli e vedere da li'il panorama trulloso e la natura :o) Incantevoli le case tipiche con i tetti a punta e questo bianco che viene rinnovato ogni anno! La sua storia antica e' un po' dolorosa ... ma 'il monachello' ha aiutato molta gente :oD Me piase tantissimo si si si!
RispondiElimina@ ZeN: Dai video Locorotondo è un posto fuori dal tempo dove la dimensione rimane urbana e sociale. Sono le grandi città che tolgono identità, si salvano gli antichi quartieri dove tutti si conoscono, ma la realtà recente (per quanto considerata "antica") è in questi borghi. La memoria è a breve raggio, realtà come questa sono (ripeto) le nostre radici, costruite a misura d'uomo e di vita. Meritano tutta l'attenzione nostra e di chi le amministra. Locorotondo è nota e non credo abbia grossi problemi di sopravvivenza, ma altri borghi meritano la stessa attenzione! ;o)
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