mercoledì 11 febbraio 2015

Ernesto Guevara detto "Che" (1928-1967)

le foto sono di wikipedia.org


Ernesto Guevara de la Serna, uomo politico, medico e guerrigliero argentino, dopo il successo della rivoluzione cubana assunse un ruolo nel nuovo governo di Cuba, secondo solo a Fidel Castro. Nel 1965 lasciò Cuba per partecipare la rivoluzione popolare in altri Paesi (ex Congo Belga e Bolivia). Nel 1967 fu ferito e catturato da un reparto di anti guerriglieri dell'esercito boliviano, assistito da forze speciali statunitensi della CIA. Il giorno successivo fu ucciso e mutilato delle mani nella scuola del villaggio La Higuera. Il suo cadavere, dopo essere stato esposto al pubblico, fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato nel 1997, da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara a Cuba.
Di famiglia borghese, suo padre era un imprenditore argentino di origini basche e irlandesi, sua madre, di famiglia benestante borghese, di lontane origini spagnole. Nonostante soffrisse d'asma (che lo affliggerà per tutta la vita) si dedicò allo sport (rugby), era appassionato di scacchi e vorace lettore. I suoi amici erano i ragazzi delle baraccopoli di Cordoba, ammirava il Mahatma Gandhi, sebbene non credesse che il privilegio potesse essere distrutto senza violenza. Si laureò in medicina e viaggiò in America Latina in motocicletta. Dopo aver visto la povertà di massa ed essere stato influenzato dalle letture sulle teorie marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le diseguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. Incominciò a viaggiare (Bolivia, Perù, Ecuador, Panamà, Costa Rica, Nicaragua, Honduras ed El Salvador), in questo periodo ricevette il soprannome di "Che", dovuto all'uso frequente che faceva del tipico intercalare argentino "che". Guevara prese contatto con diversi esuli cubani legati a Fidel Castro, consolidò poi l'opinione che gli Stati Uniti fossero una potenza imperialista che si sarebbe sempre opposta ai governi intenzionati a ridurre le disparità economiche ed endemiche in America Latina e negli altri Paesi in via di sviluppo. Questo rafforzò la sua convinzione secondo cui solo il socialismo, con la lotta armata e il popolo in armi, potesse risolvere i problemi dei Paesi poveri.
Conosciuto Fidel Castro a Città del Messico, si unì al movimento che voleva abbattere il dittatore cubano Fulgencio Batista. Pur con il ruolo di medico del gruppo partecipò all'addestramento militare. Nel 1959 entrò a L'Avana, organizzò una scuola di alfabetizzazione per tutti gli ex combattenti e incontrò Salvador Allende. Divenne dirigente dell'Istituto Nazionale per la Riforma Agraria e poi presidente della Banca Nazionale di Cuba. Aiutò a organizzare tentativi rivoluzionari a Panamà e nella Repubblica Dominicana. Si ritirò poi dalla vita pubblica (1965) e scomparve, pare per la volontà di andare a combattere altrove per la rivoluzione. "Altri Paesi del mondo hanno bisogno dei miei modesti sforzi". Dove fosse restò comunque un mistero per i successivi due anni. Dopo la fallita operazione cubana nell'ex Congo Belga condusse la guerriglia in Bolivia. Nonostante la violenza del conflitto fornì cure mediche a tutti i militari boliviani prigionieri, che rilasciò. Quando fu catturato e imprigionato continuò a curare diversi militari boliviani feriti in combattimento. Quando fu ucciso il suo corpo fu legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande dove fu mostrato alla stampa. Le mani gli furono amputate per identificare le impronte.
Guevara credeva che un piccolo gruppo di guerriglieri, attaccando violentemente un governo, avrebbe potuto stimolare fra la popolazione sentimenti rivoluzionari grazie ai quali non sarebbe stato necessario costituire dei movimenti molto forti e portare avanti la lotta rivoluzionaria con fasi regolari prima di lanciare l'insurrezione armata finale. Era convinto che il consenso popolare fosse indispensabile per la rivoluzione e che senza di esso non fosse possibile portare avanti nessun movimento rivoluzionario. L'insuccesso in Bolivia è attribuito all'indifferenza verso gli stranieri, che combattevano per loro, dei contadini boliviani che avrebbero dovuto costituire la base dell'esercito per la progettata rivoluzione boliviana.

 1959


2 commenti:

  1. Praticamente un rivoluzionario allo stato puro :o) E' ancora nominatissimo quando si parla di sommosse ... ma chissa' quanti sanno effettivamente la sua storia :o) Hasta Siempre :oD

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  2. @ ZeN: Questa è la sua storia molto riassunta. E' giusto conoscere un pò di più una persona così tanto famosa sulle magliette e i loghi, ma di cui pochi si informano. Il Che (oltre a essere stato un bellissimo uomo, a mio parere) aveva un cuore. Al di là delle opinioni politiche lui ha cercato di aiutare i poveri e i deboli nel modo che riteneva più giusto. E non solo nel suo Paese. Ha curato i "nemici" e poco si è adattato alla vita politica, specie nei ruoli di rappresentanza. Questo dimostra quant'era puro. Hasta la Victoria, Siempre! (Fino alla Vittoria, Sempre!) :o)

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