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Villa Emo, a Fanzolo, Vedelago (Treviso), di cui rimando a un mio precedente post.
Villa Zeno, a Donegal di Cessalto (Treviso), progettata dal Palladio probabilmente nel 1554. Una delle ville palladiane meno conosciute. Le barchesse risalgono al Seicento, la villa è stata pesantemente modificata nei secoli, attualmente necessita di interventi di restauro.
Villa Foscari detta la Malcontenta, vicino a Mira (Venezia), lungo il naviglio del Brenta, fu costruita dal Palladio nel 1559. Voluta da Nicolò Foscari (proprietario di Ca' Foscari sul Canal Grande a Venezia) per realizzare una residenza suburbana raggiungibile rapidamente in barca da Venezia, fu conclusa nel 1566. Nei secoli successivi i Foscari acquistarono ulteriori fondi nei dintorni (stalle, barchesse, la casa del gastaldo (funzionario della corte regia), un laghetto, uno squero una fornace e un'osteria). Si aggiunsero poi una foresteria e varie case d'affitto che crearono un piccolo villaggio, la cosiddetta "Piazza Foscari alla Malcontenta". Nei primi dell'Ottocento, tuttavia, il palazzo era disabitato, il complesso della "piazza" era in rovina e gli annessi furono smantellati dagli Austriaci nel 1848. Nel 1973 la villa è tornata alla famiglia degli antichi proprietari. Sorge su un alto basamento, l'edificio è sollevato su un podio come un tempio antico. Nella villa convivono motivi tradizionali dell'edilizia lagunare insieme all'architettura antica. L'edificio è una dimostrazione efficace della maestria palladiana nell'ottenere effetti monumentali con materiali poveri: mattoni e intonaco. Anche le colonne sono in mattoni, con intonaco a marmorino. La facciata posteriore è uno degli esiti più alti fra le realizzazioni del Palladio, con un sistema di forature che fa intuire la disposiziine interna. La decorazione all'interno è per la maggioranza di carattere mitologico. Una leggenda vuole che la villa abbia il soprannome di Malcontenta per una dama di casa Foscari, relegata qui in solitudine per scontare la pena per la sua condotta viziosa. Rimane avvolto nel mistero come la donna sia riuscita a sopravvivere, nessuno le portò mai alimenti e nessuno visse mai con lei nella villa.
Villa Pisani, a Montagnana (Padova), fu progettata nel 1552 dal Palladio e realizzata tra il 1553 e il 1555. La villa è sia palazzo di città sia residenza suburbana, priva di parti destinate a funzioni agricole. E' a due piani, caso raro nella produzione palladiana. Il piano superiore accoglie gli appartamenti padronali, quello inferiore è per la vita di tutti i giorni, quando si trattano affari e si riceve i fittavoli. I soffitti al piano terra sono a volta, con l'atrio (o salone) come ambiente più importante della casa, ornato da sculture. I collegamenti fra i piani sono assicurati da scale a chiocciola.
Villa Cornaro, a Piombino Dese (Padova), fu progettata dal Palladio nel 1552. Tra il 1569 e il 1588 furono costruite le ali e il secondo ordine delle logge, con conduzione di Vincenzo Scamozzi. La Cornaro è più residenza di campagna che villa, la doppia loggia in facciata è frequente anche nell'edilizia gotica lagunare, così come le colonne libere che sostengono i pavimenti dei saloni a Venezia.
Villa Sarego o Serego, a Santa Sofia di Pedemonte di San Pietro in Cariano (Verona) risale a un progetto del Palladio del 1565, è una delle ultime ville progettate dall'architetto. Qui lo spazio si articola intorno a un'ampio cortile centrale, le grandi colonne ioniche sono in pietra calcarea e creano pile irregolari. La villa venne realizzata solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata dal Palladio. Alla metà dell'Ottocento la struttura ha subìto notevoli mutamenti e vennero aggiunti nuovi ambienti abitabili. Attualmente è sede di un'azienda vinicola.
Villa Zeno, a Donegal di Cessalto (Treviso), progettata dal Palladio probabilmente nel 1554. Una delle ville palladiane meno conosciute. Le barchesse risalgono al Seicento, la villa è stata pesantemente modificata nei secoli, attualmente necessita di interventi di restauro.
Villa Foscari detta la Malcontenta, vicino a Mira (Venezia), lungo il naviglio del Brenta, fu costruita dal Palladio nel 1559. Voluta da Nicolò Foscari (proprietario di Ca' Foscari sul Canal Grande a Venezia) per realizzare una residenza suburbana raggiungibile rapidamente in barca da Venezia, fu conclusa nel 1566. Nei secoli successivi i Foscari acquistarono ulteriori fondi nei dintorni (stalle, barchesse, la casa del gastaldo (funzionario della corte regia), un laghetto, uno squero una fornace e un'osteria). Si aggiunsero poi una foresteria e varie case d'affitto che crearono un piccolo villaggio, la cosiddetta "Piazza Foscari alla Malcontenta". Nei primi dell'Ottocento, tuttavia, il palazzo era disabitato, il complesso della "piazza" era in rovina e gli annessi furono smantellati dagli Austriaci nel 1848. Nel 1973 la villa è tornata alla famiglia degli antichi proprietari. Sorge su un alto basamento, l'edificio è sollevato su un podio come un tempio antico. Nella villa convivono motivi tradizionali dell'edilizia lagunare insieme all'architettura antica. L'edificio è una dimostrazione efficace della maestria palladiana nell'ottenere effetti monumentali con materiali poveri: mattoni e intonaco. Anche le colonne sono in mattoni, con intonaco a marmorino. La facciata posteriore è uno degli esiti più alti fra le realizzazioni del Palladio, con un sistema di forature che fa intuire la disposiziine interna. La decorazione all'interno è per la maggioranza di carattere mitologico. Una leggenda vuole che la villa abbia il soprannome di Malcontenta per una dama di casa Foscari, relegata qui in solitudine per scontare la pena per la sua condotta viziosa. Rimane avvolto nel mistero come la donna sia riuscita a sopravvivere, nessuno le portò mai alimenti e nessuno visse mai con lei nella villa.
Villa Pisani, a Montagnana (Padova), fu progettata nel 1552 dal Palladio e realizzata tra il 1553 e il 1555. La villa è sia palazzo di città sia residenza suburbana, priva di parti destinate a funzioni agricole. E' a due piani, caso raro nella produzione palladiana. Il piano superiore accoglie gli appartamenti padronali, quello inferiore è per la vita di tutti i giorni, quando si trattano affari e si riceve i fittavoli. I soffitti al piano terra sono a volta, con l'atrio (o salone) come ambiente più importante della casa, ornato da sculture. I collegamenti fra i piani sono assicurati da scale a chiocciola.
Villa Cornaro, a Piombino Dese (Padova), fu progettata dal Palladio nel 1552. Tra il 1569 e il 1588 furono costruite le ali e il secondo ordine delle logge, con conduzione di Vincenzo Scamozzi. La Cornaro è più residenza di campagna che villa, la doppia loggia in facciata è frequente anche nell'edilizia gotica lagunare, così come le colonne libere che sostengono i pavimenti dei saloni a Venezia.
Villa Sarego o Serego, a Santa Sofia di Pedemonte di San Pietro in Cariano (Verona) risale a un progetto del Palladio del 1565, è una delle ultime ville progettate dall'architetto. Qui lo spazio si articola intorno a un'ampio cortile centrale, le grandi colonne ioniche sono in pietra calcarea e creano pile irregolari. La villa venne realizzata solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata dal Palladio. Alla metà dell'Ottocento la struttura ha subìto notevoli mutamenti e vennero aggiunti nuovi ambienti abitabili. Attualmente è sede di un'azienda vinicola.
Effettivamente stasera un po' di bellezza in mezzo a tanto casino mi ci voleva proprio! :o) Belle si'!
RispondiElimina@ ZeN: Meno male che non toccava al Brutalismo! XD
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