venerdì 9 gennaio 2015

Gilberto Govi (1885-1966)

foto: wikipedia.org


Amerigo Armando Gilberto Govi, nato a Genova, era un attore italiano, fondatore del teatro dialettale genovese e uno dei simboli della città.
Compì gli studi all'Accademia di Belle Arti, disegnava autocaricature grottesche che gli permisero di sviluppare un'originale sistema per creare i suoi personaggi. Il trucco di scena era il risultato di grande abilità e di lungo e paziente studio. Govi sapeva far muovere i suoi personaggi con una semplicità e una facilità solo apparenti, aveva la capacità e la spontaneità per far scaturire il riso anche con una sola espressione. Faceva rivivere la vita di tutti i giorni, a chi lo accusava di non avere un repertorio teatrale impegnato o di non aver affrontato argomenti colti, rispondeva affermando che i teatri erano già pieni di attori che si atteggiavano in scena, ma che non rappresentavano la vita vera. Preferiva raccontare la storia della gente umile e raccontarla con semplicità facendo divertire (e riflettere) il pubblico, e farlo ridere di cuore. Figlio di un modenese e di una bolognese, si entusiasmò per il teatro vedendo recitare lo zio materno, Torquato, attore dilettante. Frequentò una compagnia teatrale, a 12 anni recitava già in una filodrammatica. Successivamente entrò in una nuova compagnia teatrale facente parte dell'Accademia Filodrammatica con sede al Teatro Nazionale di Genova dove recitavano in perfetto italiano. Nel 1911 incontrò Caterina Franchi (in arte Rina Gaioni), divenuta poi sua moglie, che gli rimase accanto sia nella vita che come partner nella carriera teatrale. Formò una compagnia di attori dilettanti recitando in dialetto genovese e interpretando commedie scritte da Niccolò Bacigalupo. Recitò a Genova e provincia con sempre maggior successo, Govi aveva il ruolo di capocomico, direttore artistico e animatore. Fondò la Compagnia Dialettale Genovese esibendosi nei maggiori teatri cittadini, sempre con grande successo. Nel 1923 decise con grande coraggio di lasciare il suo posto fisso di disegnatore alle Officine Elettriche Genovesi per dedicarsi solo al teatro. Tutti i testi dei vari autori erano rielaborati da lui. Redatti in italiano, erano poi tradotti dall'attore rigorosamente in dialetto genovese. Fece la sua prima tournèe in America Latina nel 1926 in cui rappresentò 78 commedie nei luoghi dove vivevano numerosi italiani (specie in Uruguay e Argentina). Nel periodo bellico e post bellico si cimentò come attore cinematografico in 4 film dall'esito piuttosto insoddisfacente, i ritmi del cinema e la differente tecnica recitativa non lo entusiasmarono. La televisione gli consentì, grazie alla registrazione dal vivo di alcuni spettacoli, di farsi conoscere dal grande pubblico. Oggi possiamo vedere sei commedie, salvate dalla distruzione negli anni Settanta. La sua ultima stagione teatrale fu nel 1960, a 75 anni capì che era arrivato il momento di lasciare il palcoscenico ("Il teatro è come una bella donna: bisogna lasciarla prima che sia lei a lasciare te").

 

2 commenti:

  1. Ne ricordo solo il nome ... e mi e' tornato in mente perche' ogni tanto lo 'rispolveri' te :o) Purtroppo anche la TV non aiuta ... sempre' troppo indaffarati a propinarci quelle quattro zozzerie di moda mentre invece sarebbe tanto bello mostrarci qualcosina in piu' sul teatro ...

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  2. @ ZeN: Non sono genovese e nemmeno ligure, eppure (io che, in genere, non amo il teatro dialettale, specie toscano) Govi mi ha "rapita", pur con la difficoltà di capire il dialetto. Era un grande, espressivissimo, mai e poi mai banale. :o)

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