martedì 7 ottobre 2014

Folletti




Il folletto è una creatura leggendaria della tradizione popolare, in genere è raffigurato come un piccolo essere burlone, agile e sfuggente, capace di volare e di rendersi invisibile. Sembra derivi dai Lari, geni della casa. Nel folclore europeo condivide caratteristiche simili con il lutin, il coboldo, il brownie, il puck, il goblin e il leprechaun. Abita in tane nei boschi, soprattutto di conifere, o vicino alla casa degli umani, nei cortili e nei granai. Esce quasi sempre solo di notte per divertirsi e far dispetti alle bestie nelle stalle e a scompigliare i capelli delle belle donne, a mettere in disordine gli utensili agricoli e gli oggetti delle case. I folletti dei romanzi sono diversi da quelli delle credenze popolari, la maggior parte delle testimonianze sui folletti provengono dalla Bretagna. Dai nani si distinguono per la loro malizia, il loro scherzare, il loro riso sonoro e la loro suscettibilità. Passano la maggior parte del tempo divertendosi e correndo dietro a folletti femmina. All'occasione sono lavoratori e guerrieri, hanno forza straordinaria e possono essere abili spadaccini. Il folletto ricopre un grande numero di ruoli, il mondo gli appartiene dopo le 11 di sera e fino a 2 ore dopo mezzanotte. Negli scritti muore generalmente per un incidente o a causa di un veleno, in ogni caso non è immortale. Sono creature molto incostanti, diventano furiosi quando gli uomini li osservano, ancor peggio quando gli si rivolge la parola o si desidera una risposta. Sono poco loquaci. Hanno la capacità di predire il futuro, quelli delle Ardenne fanno sortilegi molto pericolosi. Essi utilizzano i loro poteri a beneficio delle persone virtuose, possono modificarsi e cambiare di statura, assumere sembianze di animali o mutarsi in oggetti. Alcuni sembrano rapiscano i bambini umani dalle culle, sostituendosi a loro. Per proteggersi dai rapimenti, un metodo è quello di mettere al bambino un berretto rosso, che tradizionalmente è riservato ai bambini nati morti.

 Lutin (by Godo)
foto: wikipedia.org


Il "Folletto del focolare" sceglie di stabilirsi in un'abitazione umana per mettersi al servizio dei suoi abitanti, causando a volte dei problemi e giocando, di notte, nel camino. Si occupano in particolare dei cavalli, ma anche dei bovini, di cui si prendono grande cura. Sorvegliano e proteggono la casa, cucinano e consolano i bimbi tristi. Si nutrono di latte o pappine a base di latte. L'amore smisurato per il latte è il solo dettaglio alimentare che permette di riconoscere a colpo sicuro un folletto. Molto suscettibile, è attento al minimo segnale di mancanza di rispetto e si rivolta contro le persone che prima serviva. Infine è causa potenziale degli incubi. Per questo motivo alcune persone desiderano scacciarli con vari metodi. Oltre che con le preghiere e l'acqua santa, uno dei classici metodi è piazzare un recipiente pieno di cereali (miglio, piselli o ceneri) sul suo cammino, se li rovescia è costretto a rimetterli a posto prima dell'alba, e non tornerà più. Un altro metodo è quello di disgustarli, accovacciarsi sullo sterco in posizione di defecazione e mangiare una tartina in quella posizione. Il folletto esclama disgustato qualcosa come "Ah! Tu defechi mentre mangi!". E se ne va per sempre. In Italia si mangia del formaggio seduti sul water dicendo "Merda al folletto, io mangio il mio pane e formaggio e gli caco in faccia". In Bretagna ci sono diverse categorie di folletti, ciascuno associato a un luogo o a determinate caratteristiche. I folletti bretoni sono relativamente simpatici, preparano i pasti, partecipano ai mestieri domestici e si occupano dei cavalli. Nella Francia Contea, nelle Alpi e in Svizzera sono benevoli, i paesani danno loro il primo latte del mattino per proteggersi dai loro raggiri. Nell'America del Nord, soprattutto in Quebec, hanno le sembianze di animali, sono buoni o cattivi, possono controllare i fenomeni atmosferici, detestano il sale e condividono la loro vita con i cavalli.
In Italia hanno vari nomi: farfareddu in Sicilia, scavaseddu o monacheddu in Calabria, monaciello a Napoli, massariol nel Veneto e lauro nelle Puglie.

In psicoanalisi gli gnomi e i folletti sono simbolo della forza creatrice infantile, possiedono numerosi tratti psicologici propri dei bambini, sono giocherelloni, saggi o crudeli. Manifestazioni simboliche dell'archetipo del bambino, rappresentano lo sviluppo armonioso e spontaneo della psiche.

 
 

2 commenti:

  1. Eheheh paese che vai ... folletto che trovi! :oD Io faccio sempre una gran confusione con gli abitanti dei boschi e se aggiungiamo poi che in ogni bosco le 'indoli' cambiano ... azz e' il caos! :oD

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  2. @ ZeN: E' un mondo molto variato quello dei folletti. Abitano vaste terre molto distanti fra loro. E difatti si adeguano. ;o)

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