Città di circa 35.000 abitanti, fu fondata come Municipio romano nel I secolo a.C., le prime popolazioni passate nel Bellunese furono quelle pre-indoeuropee nel 3000 a.C., i primi insediamenti risalgono alla prima metà del I millennio a.C., con ritrovamenti che dimostrano la presenza paleoveneta nel territorio comunale.
La cultura paleoveneta, fiorente nel V secolo a.C., ha collegamenti con influssi celtici. Pare che la città sia stata fondata fra il 220 e il 200 a.C., prima della conquista romana del 181 a.C.; la conquista fu graduale e pacifica difatti le popolazioni bellunesi aiutarono i Romani nella lotta contro i Galli e durante la II guerra romano-punica contro Annibale. I primi contatti col mondo romano furono commerciali, solo durante il I secolo a.C. Belluno entrò a far parte della Res Publica Romana.
La parte più antica della città corrisponde al Castrum romano. La città ebbe sempre una certa autonomia finquando non decadde d'importanza. Seguì le sorti dell'Impero fino al suo crollo e alle invasioni barbariche dei Visigoti, dei Vandali, Eruli, Unni e Ostrogoti. Successivamente passò sotto il dominio bizantino, quando furono costruite nuove difese fortificate per i Longobardi che riuscirono ugualmente a prendere la città nel 568. Anche i Longobardi la fortificarono, contro gli attacchi dei Bizantini e dei Franchi. Durante la loro dominazione venne edificato un primo rudimentale castello, il castello della Motta, uno dei nomi che i Longobardi davano ai loro castelli. Sotto i Franchi, che si appoggiarono ai vescovi più che ai nobili, la città si fortificò ancora, si delineò la città medievale con il castello, la cinta muraria, le porte e i torrioni grazie all'affermarsi dei governi aristocratici dei Vescovi-Conti.
Con il bellicoso vescovo Giovanni II Belluno ebbe una nuova cinta muraria e allargò i suoi domini sulla pianura veneto-friulana. Divenne un Comune agli inizi del 1200.
Successivamente subì continue invasioni dalle città vicine e da potenze straniere fino a quando si concesse spontaneamente a Venezia nel 1404. Iniziò così la pace più lunga e duratura di sempre, con brevi interruzioni. La città mantenne le sue strutture politiche e la sua amministrazione. Ma man mano Venezia riuscì a imporre il suo potere. Belluno forniva a Venezia legname e i materiali necessari all'attività navale con bassi costi, e prodotti manufatturieri a basso prezzo.
Nel 1797 terminò il dominio di Venezia, quando il Veneto fu ceduto all'Austria, poi venne presa dai Francesi e nuovamente ceduta all'Austria. Rimase fino al 1815 nel Regno d'Italia napoleonico e nel 1816 ritornò all'Impero austro-ungarico. In questo periodo vennero promossi lavori pubblici e la costruzione di palazzi e strade. Molti bellunesi emigrarono in Austria a causa dell'aumento demografico della città, come manodopera per la costruzione di nuove ferrovie. Altre opere del periodo furono l'abbattimento delle mura della città, l'interramento del fossato e la costruzione di vari ponti sul Piave e sull'Ardo.
Nel 1866 Belluno, con tutto il Lombardo-Veneto, entrò a far parte del Regno d'Italia. L'intera provincia iniziò a decadere e restò isolata rispetto al resto della regione. L'emigrazione aumentò, specie verso i Paesi europei più sviluppati, soprattutto in Brasile. Un'emigrazione fatta di grandi sacrifici e dolori, gli emigranti si affidavano a individui loschi e senza scrupoli che molto spesso li riducevano in semischiavitù.
Poi ci fu il terremoto del 1873 con la distruzione di numerosi edifici. La popolazione contunuò ad arrangiarsi cercando di valorizzare l'agricoltura, sperimentando il cooperativismo, fondando società operaie ed assicurative.
Durante la I guerra mondiale fu istituito il Comitato di assistenza civile che aiutava le famiglie bisognose e i soldati, curò e mantenne i minori, le vedove, i poveri e gli ammalati. La carità cittadina procurò indumenti invernali per i soldati, mentre la "raccolta popolare del soldino" raccoglieva denaro per le truppe.
Nel 1917 un uragano si abbattè sulle campagne provocando la carestia dell'inverno successivo, nello stesso anno, il 24 ottobre, con la disfatta di Caporetto, si aprì il cosiddetto "anno della fame", più di 5000 cittadini e parte della giunta fuggirono dalla città. Il 10 novembre entrarono in città le truppe austriache che la saccheggiarono e asportarono persino la copertura in rame dell'angelo sul campanile del Duomo.
Migliaia di contadini dovettero lavorare nei campi per gli invasori. Nel 1918, dopo la vittoria italiana nella battaglia del Piave, gli invasori fuggirono e la città fu liberata. Il bilancio fu pesante, nella guerra morirono di fame 3228 persone e 1574 di malattie, soprattutti per la febbre spagnola. Enorme fu la ricchezza pubblica e privata che andò distrutta o perduta.
Con l'avvento del fascismo la provincia fu considerata zona difensiva, solo nel 1942 a Belluno nacque un comitato antifascista.
Con la II guerra mondiale, nel 1942 vi fu la precettazione civile di tutti i cittadini tra i 18 e i 55 anni. Nel 1943 la città fu occupata e poi annessa al Terzo Reich, nel frattempo sulle montagne si organizzava la resistenza partigiana, che ottenne la Medaglia d'Oro al Valor Militare nel 1947.
Sia il clero che la popolazione la sostennero, offrirono viveri, ospitalità e informazioni ai combattenti. Ci furono episodi molto dolorosi: nel 1945 14 partigiani furono impiccati ad alberi e lampioni. Il vescovo Girolamo Bortignon, incurante dei pericoli, si recò sul luogo per baciare e benedire le salme dei partigiani.
Il 26 aprile 1945 ci fu la mobilitazione partigiana che portò alla liberazione di vari detenuti politici e alla consegna dei prigionieri nazisti agli Alleati.
Il 26 agosto 1978 Albino Luciani, originario di Canale d'Agordo, Patriarca di Venezia, già sacerdote a Belluno, fu eletto papa col nome di Giovanni Paolo I. Morì 33 giorni dopo la sua elezione.
praticamente l'hanno invasa quasi tutti lasciandola in braghe di tela....
RispondiEliminaDi Albino Luciani ricordo il volto impacciato di questo Papa di cui non si è mai chiarito abbastanza sulla sua morte.
@ Laraz: Mi ha colpita, di questo popolo, la solidarietà. Mai avevo letto tanta dedizione per chi ha bisogno, soprattutto considerando il suo stato di indigenza. :o)
RispondiEliminaAlbino Luciani è il papa che preferisco, diciamo l'unico, la sua umiltà mi è rimasta nel cuore. :o)
Sulla sua morte ci sono molti dubbi mai chiariti. La vedo dura che venga a galla qualcosa ... :o(
Vi quoto entrambe! e diro' di piu': leggendo prima la descrizione, ti aspetti di vedere nel video una citta' non bella ... e invece no! Il centro storico e' pieno di bei palazzi in stile, con ognuno il suo stile, ma, come dire, si intonano l'un l'altro! :o) M'e' piaciuto si'! Giovanni Paolo I ... l'unica volta in cui ero in Piazza San Pietro per assistere all'elezione di un Pontefice :o(
RispondiElimina@ ZeN: Se Belluno è così è merito della sua gente che, nonostante le vicende, si è sempre occupata del luogo in cui vive. Qui è l'opposto, vengono fatte ingenti spese per cose inutili ma che (secondo loro) danno lustro alla città, invece di curare la sua storia (benchè breve). Adesso, poi, hanno in mente di farla diventare appetibile per i turisti... o.O'
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