lunedì 31 dicembre 2012

Gli arazzi

Manifattura di Beauvais - Bacco e Arianna (1750-52), Quirinale, Roma
Foto: quirinale.it


Il nome "arazzo" deriva dal nome della città francese di Arras.
Tessuto fatto a telaio in cui l'ordito è interamente coperto dalla trama, i cui fili formano il disegno.
La sua lavorazione può essere eseguita sia col telaio verticale che con quello orizzontale, la lavorazione procede da sinistra a destra e dal basso in alto. 
L'arazzo ha una consistenza diversa a seconda del materiale scelto per l'ordito, al numero di fili di ordito per centimetro e alla loro tensione. La tecnica dell'arazzo è frutto del lavoro d'equipe di persone specializzate, con il primo direttore dei Gobelins gli arazzieri furono obbligati a seguire scrupolosamente il cartone col disegno proposto, questo portò a una finezza sempre maggiore e perfezione tecnica ma trasformò l'arazziere in un esecutore passivo.
Esistono molti esempi di antichi tessuti egiziani, cinesi, ecc. indicati come arazzi ma i primi pezzi che si possono considerare tali risalgono ai secoli XI e XII e, in senso proprio, al XIII secolo quando apparirono gli statuti delle corporazioni dell'attività arazziera in Francia. Grazie anche alle committenze della casa reale di Francia e della corte di Borgogna, nel XIV secolo vi fu una grande diffusione dell'arazzo. Dagli inizi del XV secolo Arras è il centro di produzione più importante, cui succede quello di Tournai con autentici capolavori per eleganza formale e il tono fiabesco della narrazione. In questo periodo si rappresentano soggetti sacri e profani (soprattutto scene cavalleresche) e le decorazioni "millefiori", con minuti disegni di fiori ed erbe su fondo blu. Nella seconda metà del XV secolo sorgono le manifatture di Bruges, Oudendarde, Anversa e Bruxelles, di particolare importanza, famosa per i "tapis d'or". In Italia l'esecuzione degli arazzi fu inizialmente affidata a specialisti fiamminghi, spesso su cartoni di artisti famosi. Tra le manifatture più importanti quelle fiorentine (fondate nel 1546). Nel 1531 fu fondata la manifattura di Fontainebleau, in Francia. Nel XVII secolo le manifatture fiamminghe avevano il primato europeo anche grazie all'opera di Rubens e della sua scuola, che dettero all'arazzo un carattere monumentale e un vivace stile pittorico. A Parigi, nel 1662, apre la manifattura reale dei Gobelins, che impose per tutto il Settecento il gusto francese. In Italia da ricordare Mantova, Milano, Vigevano e la manifattura Barberini di Roma, creata dal cardinale Barberini nel 1627.
In Spagna, nel Settecento, la manifattura di Santa Barbara di Madrid, fondata nel 1720, produsse la serie dei famosi arazzi  su cartoni di Goya (1776-91). Verso la fine del Settecento  iniziò una lenta decadenza dell'arazzo in Francia finchè, per le difficoltà economiche derivanti dalla Rivoluzione francese, chiusero quasi tutte le manifatture. Napoleone cercò di favorirne la riapertura, ma solo con l'Art Nouveau l'arazzo riacquistò una propria fisionomia. 
    

4 commenti:

  1. Gli arazzi sono molto belli e decorano con gusto la casa :o) La mia ignoranza purtroppo non me li fa' distinguere (se non per i disegni palesi) dai tappeti :o(

    RispondiElimina
  2. ne ho sempre ammirato la preziosa manifattura e i magnifici disegni. andavano bene in passato, ora averli in casa costerebbe un po' di manutenzione.

    RispondiElimina
  3. @ ZeN: Azz! Gli arazzi sono molto divesri dai tappeti! A cominciare che non ci si cammina sopra... :o)))

    RispondiElimina
  4. @ Laraz: Ho un tappeto come testata del letto. Non è "peloso", ma assomiglia a un arazzo. Lo faccio lavare ogni 2-3 anni. Lo preferisco ai letti moderni, e di molto! ;o)

    RispondiElimina