giovedì 27 dicembre 2012

Aquileia




Cittadina in provincia di Udine fondata dai Romani nel 181 a.C. come difesa contro i Galli. Si ingrandì gradualmente e nel 90 a.C. divenne municipio. Era la base di rifornimento delle truppe stanziate sul Danubio e sede del prefetto della flotta veneta alla fine dell'impero. Grazie alle numerose strade che univano il suo porto al retroterra fu molto prospera. Fu devastata da Alarico nel 410 e da Attila nel 452, distrutta dai Longobardi nel 568. Solo dopo il Mille ritornò al suo splendore in seguito all'importanza assunta dal patriarcato di cui era sede e all'intensificarsi del commercio con i Paesi del Mediterraneo e la Germania. A causa della malaria decadde nuovamente nel Trecento, la città quasi si spopolò. Nel 1509 passò agli Asburgo che la fecero decadere fino a villaggio senza importanza. Nel 1923 fu annessa all'Italia, dopo la I guerra mondiale.
La struttura urbana era di tipo a "castrum", di epoca romana, ancor oggi visibile dalle strade portate alla luce. Le mura (1 km) repubblicane furono distrutte nel I secolo d.C., furono ricostruite  più volte, fino al IV secolo, usando materiali di edifici precedenti. Il porto-canale sul Natissa è del I secolo d.C., visibile com'era originariamente con una banchina in arenaria d'Istria di 400 mt a due livelli d'attracco e imbarcaderi a gradinate, con intorno i magazzini. Il foro aveva il porticato. Testimonianze della diffusione del cristianesimo sono gli oratori sotterranei e le basiliche, fin dal III secolo a.C. a tutta l'età augustea. Numerosi i pavimenti a mosaico, del II secolo quelli a fondo nero e marmi colorati, dei secoli I e III quelli geometrici in bianco e nero. Particolari quelli delle terme Pasqualia (III secolo d.C.) che raffigurano giochi ginnici e motivi marini. Aquileia fu un importante centro della lavorazione del vetro, si produssero vetri di tutti i tipi, esportati in Italia e nell'area danubiana. La lavorazione dell'ambra raggiunse la perfezione, specie negli anelli lavorati a rilievo. Venivano incisi il calcedonio, i quarzi, gli opali, le pietre preziose, con risutati di altissimo livello. Quasi tutti i reperti della città e la produzione artigianale sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale, che raccoglie anche materiale paleocristiano e medievale. Soltanto la basilica, col campanile e la chiesa dei Pagani, sono del periodo medievale. Attualmente la basilica è in stile romanico, eretta nel 1021-31, al IX secolo risalgono la cripta e i due plutei della cappella di San Pietro. Gli affreschi dell'abside sono del XI secolo, quelli delle pareti e della volta della cripta dei secoli XI-XIII. 
Il Patriarcato di Aquileia era una potente unità territoriale politico-ecclesiastica del Medioevo, raggiunse il massimo splendore nel 1019 circa-1042 e nel 1068-77, quando i suoi possessi arrivarono dallo Spluga e dal Po fino alla Drava e ai confini dell'Ungheria. Il patriarcato fu fiaccato dalla crescente potenza di Venezia e gli attacchi dei principi transalpini. Resistette a lungo, ma dalla metà del XIV secolo iniziò a decadere e nel 1420 fu conquistato dalla Serenissima. Nel XVI secolo perdette ogni diritto feudale, cadendo sotto gli Asburgo. Il patriarca fu soppresso nel 1751.


    

2 commenti:

  1. Aquilea dimostra come e' stato importante, e lo e' ancora, avere una buona rete di comunicazione. Le persone e le merci girano, fioriscono commerci, ricchezze e arti. I Romani lo avevano capito ... Bellissima la Basilica! :o))) adoro i mosaici!

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  2. @ ZeN: Ci sono stata, molti anni fa. Era molto bella e ben tenuta. Spero sia ancora così. ;o)

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