giovedì 27 gennaio 2011

A ognuno la sua Pasqua


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(Da: felixthecatnews.ilcannocchiale.it)



Fra tre mesetti arriverà la Pasqua. Per far come sempre la "bastian contraria", ne scrivo alcune curiosità adesso.

La Pasqua ebraica probabilmente risale all'epoca nomade, l'offerta dell'agnello serviva ad assicurare a uomini e animali un transito felice. Collegata con l'esodo dall'Egitto la festività celebra la liberazione d'Israele dalla schiavitù.
La questione del giorno in cui dovrebbe essere festeggiata, fu un motivo di contrasto fra l'Occidente e l'Oriente.

Per tradizione a Pasqua si mangia l'agnello che ricorda il pranzo pasquale degli Ebrei, ma si veste di nuovi significati nei quali l'agnello è la figura di Cristo, vittima innocente e immacolata, sacrificato a salute di molti. (E siccome siamo già sani a priori, sarebbe anche l'ora di smettere questo genocidio ogni anno, ndr).
Le uova benedette invece ricordano che nei tempi passati erano proibite durante la Quaresima e ricomparivano sulla tavola solo a Pasqua, assieme al salame, al capretto e all'agnello a significare che il tempo della penitenza era finito. La colomba pasquale invece è un caso di "contaminazione", essa è infatti il simbolo dello Spirito Santo e dovrebbe comparire sulla tavola a Pentecoste.
A richiamo di antichi riti purificatori, nell'Abruzzo il contadino mette acqua benedetta nelle vivande; nel salernitano i figli, il mattino di Pasqua, baciano i piedi al padre chiedendo perdono delle loro mancanze; in Versilia le mogli dei marinai baciano la terra; nel forlivese la vigilia di Pasqua si accendono grandi falò (forza purificatrice del fuoco). Un pò dappertutto il periodo pasquale è tempo di grandi pulizie, simbolo del lindore dell'anima attraverso la confessione. Il lunedì di Pasqua la devozione popolare si manifesta i pellegrinaggi: i napoletani, per esempio, si recano al santuario della Madonna dell'Arco, nella zona vesuviana, formando 30 gruppi di "vattienti" (che rievocano gli antichi "disciplinati") che, a piedi scalzi, portano stendardi sui quali sono appuntate le loro offerte e, in prossimità del santuario, fanno di corsa il tratto fino alla porta.
La Pasqua ebraica dura otto giorni durante i quali ogni famiglia consuma l'agnello con erbe amare, cospargono lo lo stipite della porta di casa col suo sangue, a memoria dello stesso atto della prima Pasqua. Il concetto di sacrificio pasquale rivive anche nella festa musulmana del Muharram, ricordo della crocifissione di due nipoti di Maometto che si sacrificarono perchè rinascesse fra i popoli  musulmani la fede in Allah.




 

8 commenti:

  1. Indipendentemente dal credo che seguite vi do un consiglio:
    NON PASSATE ANCHE LA PASQUA CON MI PARENTI!!!

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  2. Indipendentemente dal credo che seguite vi do un consiglio:
    NON PASSATE ANCHE LA PASQUA CON MI PARENTI!!!

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  3. si si si! bella panoramca me piaseeeeeee ... pero' anche io colgo l'occasione per invitare tutti ad evitare gli sprechi alimentari ...... soprattutto quelli belanti

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  4. si si si! bella panoramca me piaseeeeeee ... pero' anche io colgo l'occasione per invitare tutti ad evitare gli sprechi alimentari ...... soprattutto quelli belanti

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  5. @ ZENITeNADIR: Per onor del vero, ho sempre amato l'agnello...per alcuni anni è stata una delle portate tipiche dei giorni di festa, in casa mia. Poi ho capito la gravità. Non sono vegetariana, ma nemmeno una grande consumatrice di carne in genere. Penso che un oculato consumo di carne faccia bene a noi e agli animali, nonchè al clima. Consumate con parsimonia, permettono vita onorevole a tutti. A Pasqua, scegliamo cose diverse. C'è la torta pasqualina, ligure, che è buonissima e non uccide nessuna creatura!

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  6. @ ZENITeNADIR: Per onor del vero, ho sempre amato l'agnello...per alcuni anni è stata una delle portate tipiche dei giorni di festa, in casa mia. Poi ho capito la gravità. Non sono vegetariana, ma nemmeno una grande consumatrice di carne in genere. Penso che un oculato consumo di carne faccia bene a noi e agli animali, nonchè al clima. Consumate con parsimonia, permettono vita onorevole a tutti. A Pasqua, scegliamo cose diverse. C'è la torta pasqualina, ligure, che è buonissima e non uccide nessuna creatura!

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