Afrodite

Dettaglio della Nascita di Venere
di W. A. Bouguereau - 1879

(da: orchids.it)


E' la dea greca della bellezza e dell'amore che si richiama alla fenicia Ishtar, entrata nel Pantheon romano col nome di Venere.
Il mito di Afrodite in Grecia si incentrava sull'idea dell'amore, non come sentimento, ma come forza naturale in cui il sentimento amoroso non sarebbe che un sintomo. Tale forza diventa un potere specifico di Afrodite su ogni essere vivente, sugli dei e persino su Zeus del quale Afrodite è anteriore per nascita essendo nata dalla schiuma (afros) del mare fecondato da Urano.
Un'altra versione la fa, invece, una figlia di Zeus e di Dione. Nel culto si distinguevano due Afrodite: l'Urania, la precosmica figlia di Urano, e la Pandemos (pubblica), ossia la divinità civica inserita nel cosmo. Platone dava ad Urania tutte le sue simpatie, facendola simbolo dell'amore ideale, mentre la Pandemos diventava simbolo dell'amore volgare. L'ambiguità di Afrodite si esprime con la benevolenza verso gli uomini, apportatrice però di sventure, o veniva coinvolta nell'al di là con attributi funerali, il mondo magico degli incantesimi, delle malìe, dei filtri amorosi, tipici della religiosità popolare.
La sua immagine compare in moltissimi esemplari fin dall'epoca arcaica in ceramiche, sculture, in pittura e su gemme e monete. Con Prassitele (IV sec. a.C.) inizia ad essere raffigurata nuda. Rilievi importanti sul Trono dei Ludovisi (Roma, Museo Nazionale), la statua dell'Afrodite di Milo (Parigi, Louvre) e l'Artemide Medici (Firenze, Uffizi).