L'affresco

Beato Angelico, Annunciazione
Convento di San Marco, Firenze
1440-41
(Da: abbracciepopcorn.blogspot.com)



L'affresco è una tecnica pittorica che consiste nello stendere i colori su uno strato d'intonaco fresco. Su un primo strato di malta, composta di calce spenta e sabbia di fiume (arriccio), si traccia, quando è asciutto, il disegno preparatorio della composizione. Nel '300 e nel '400 il disegno era tracciato direttamente sullo strato di malta, dalla fine del '400 si preferì l'uso del cartone, il cui disegno veniva riportato a spolvero sull'intonaco. L'arriccio deve essere eseguito sull'intonaco ancora umido, quindi viene preparato solo su quella parte di superficie che si presume verrà dipinta in un giorno (giornate). Sotto l'azione dell'anidride carbonica dell'atmosfera, la calce contenuta nell'intonaco forma una pellicola che fissa stabilmente i colori, normalmente a base minerale e diluiti in acqua. I primi esempi di pittura parietale simile all'affresco risalgono all'epoca preistorica, mentre la tecnica appare già avanzata nelle civiltà dell'antico Egitto e nell'Asia Minore. In epoca romana la tecnica è ormai perfetta.
L'affresco ebbe grande diffusione in Oriente in area bizantina e in Occidente nel periodo romanico, come sostitutivo del mosaico nella decorazione delle chiese. In Italia ebbe una splendida fioritura dalla fine del '200 al '700 (Giotto ad Assisi, Cappella degli Scrovegni a Padova, i cicli del Beato Angelico nel Convento di San Marco a Firenze).
Tra i massimi capolavori del Rinascimento, le Stanze Vaticane di Raffaello e la Cappella Sistina di Michelangelo. Con una funzione decorativa e scenografica, gli affreschi del Veronese e quelli Rococò di Tiepolo. Dall'800 subisce una flessione.