(Da: noidivilla.it)
Un'inchiesta lunga trent'anni. La verità sulla strage di Ustica.
La posta in gioco è l'identità di almeno uno dei sei o sette caccia non identificati che la sera del 27 giugno 1980 volavano nello spazio aereo in cui esplose il DC9 Itavia con 81 italiani a bordo.
Da un anno si consuma un silenzioso lavoro alla ricerca di un percorso diplomatico e giuridico per consentire all'Alleanza di esprimersi su questa questione che potrebbe portare uno dei suoi membri sul banco degli imputati. Il presidente Giorgio Napolitano ha parlato di intrighi internazionali insieme a opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato, di inefficienze di apparati e di interventi deputati all'accertamento della verità. La partita è in corso.
Gli esperti dell'Alleanza atlantica avevano già delineato uno scenario di guerra, confermato più volte: uno, due caccia, quasi certamente libici, decollano da una base della ex Jugoslavia e si infilano nel cono radar del DC9 poco dopo il decollo da Bologna. Lo fanno ormai da mesi, perchè Tripoli ci ricatta tenendo al cappio più di ventimila lavoratori italiani in Libia, perchè Gheddafi possiede il 13% di azioni della Fiat e soprattutto ci fornisce il 40% del petrolio di cui abbiamo bisogno. Difatti di fronte ai Mig chiudiamo tutti e due gli occhi, anche se da Parigi e da Washington ci hanno fatto sapere che il prossimo lo butteranno giù.
Il DC9 è in volo verso Palermo con in coda i due caccia libici. Sull'Appennino li incrocia un F104S biposto dello stormo di Grosseto. Quando il caccia italiano rientra, prima di atterrare lancia l'allarme nei due modi previsti dal codice di emergenza della Nato (volo a triangolo ripetuto sulla base e uso del microfono di bordo "squoccando" tre volte col pulsante senza parlare). Intanto il DC9 arriva sul Tirreno e si immette nell'aerovia che porta verso la Sicilia. Ma ormai i due caccia "nemici" sono stati inquadrati da un aereo radar, probabilmente in forza all'aeronautica francese. E francesi dovrebbero essere anche i caccia che decollano dalla base di Solenzara in Corsica o da una portaerei e vanno a colpire i caccia che volano sotto al DC9, centrando per sbaglio l'aereo civile. Tutto questo circa sulla verticale della Sesta Flotta, come a dire che gli americani non possono non aver visto nè saputo. Il resto è storia.
Se la Nato risponderà ai quesiti della Procura della Repubblica di Roma indicando almeno uno dei caccia che erano accanto al DC9 (volavano tutti col transponder spento, per non consentire ai radar a terra di poterli identificare, procedura che si usa solo in azione di guerra), uno dei quattro Paesi coinvolti direttamente o indirettamente (Italia, Francia, Stati Uniti e Libia) dovrà dare qualche spiegazione alle bugie raccontate.
La Francia è al primo posto nella lista degli indiziati, ma Sarkozy avrà il coraggio di ammettere la responsabilità dei suoi predecessori all'Eliseo? E Gheddafi, che è di casa a Roma, farà ancora la parte della vittima designata?
Dopo trent'anni di indagini, di piste investigative, processi e nessun colpevole, la metà degli italiani si è arresa: non sapremo mai la verità. Il 30% ritiene invece che ci dovremmo accontentare di mezze verità e solo il 16% pensa che un giorno sapremo tutta la verità. Questo significa una limitata fiducia nelle nostre istituzioni politiche.
Se le forze dell'ordine (polizia e carabinieri) raccolgono valori di fiducia molto elevata (circa il 90%), la magistratura oscilla fra il 55 e il 70% di fiducia. I servizi segreti raccolgono circa il 50% di fiducia, mentre i partiti politici si fermano sotto il 30%.
E' un pessimismo diffuso circa la soluzione dei tanti misteri d'Italia. Non bastano gli sforzi di singoli poliziotti, carabinieri, giudici, agenti dei servizi o uomini politici intelligenti e testardi, ma troppo isolati. Per varcare alcune soglie, bisogna oltrepassarle tutti assieme.
giovedì 16 settembre 2010
Il muro di gomma
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Questa di Ustica e' una tragedia doppia...in primis perche' sono morti dei civili e secondo perche' si continua a insabbiare la verita' sull'accaduto . Forse la verita' si sapra tra ancora quarant'anni......quando nessuno reclamera' piu' nulla . Che infinita tristezza
RispondiEliminaQuesta di Ustica e' una tragedia doppia...in primis perche' sono morti dei civili e secondo perche' si continua a insabbiare la verita' sull'accaduto . Forse la verita' si sapra tra ancora quarant'anni......quando nessuno reclamera' piu' nulla . Che infinita tristezza
RispondiElimina@ ZENITeNADIR: Credo che, se ci fosse stata la volontà, avremmo saputo già da molto tempo come sono andate veramente le cose. Credo che, chi sa chi è stato, reputi di non parlare e ci siano persone che spalleggiano questa decisione. Credo che, come al solito, ci siano interessi diplomatici che impediscano alla verità di uscire alla luce del sole. Credo che queste persone morte per niente, saranno dimenticate dai più. Ma ricordate per sempre solo dai loro cari.
RispondiElimina@ ZENITeNADIR: Credo che, se ci fosse stata la volontà, avremmo saputo già da molto tempo come sono andate veramente le cose. Credo che, chi sa chi è stato, reputi di non parlare e ci siano persone che spalleggiano questa decisione. Credo che, come al solito, ci siano interessi diplomatici che impediscano alla verità di uscire alla luce del sole. Credo che queste persone morte per niente, saranno dimenticate dai più. Ma ricordate per sempre solo dai loro cari.
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