
Tra il 2003 ed il 2007 sono morti in Iraq 3.520 militari. Dal 2003 al 2006 sono morti sul lavoro, in Italia, 5.252 persone. La media annuale è di 1.376, l'età media è 37 anni. In Italia c'è un incidente ogni 15 lavoratori, un morto ogni 8.100 (fonte Eurispes per la Commissione Attività produttive della Camera).
Sembrano dati degli inizi del capitalismo. Avvengono in una potenza mondiale, con uno dei più forti movimenti sindacali dell'Occidente.
I media se ne interessano pochissimo. Del resto se ogni giorno in Italia muoiono tre o quattro operai, che notizia è?
La vita umana non vale poi molto neppune da noi, ci scandalizziamo quando vediamo in tv che qualche governo islamico ha condannato alla pubblica lapidazione un'adultera e inorridiamo quando il governatore del Texas nega la grazia a un condannato a morte. Ci sembrano esagerazioni: la vita umana è molto importante e va tutelata. Però per gli operai storpi a tren'anni o senza un braccio, o che hanno il cancro o sono morti bruciati vivi per un idrante fuori uso, non sappiamo interessarci, se non quando c'è la strage.
Vale così poco la vita di un operaio?
Non è un problema umanitario o morale, è un problema di soldi. Gli uomini muoiono, possono morire anche su un'impalcatura o alla catena di montaggio, è il destino.
Però gli idranti devono funzionare sempre, ma perchè funzionino bisogna pagare qualcuno che se ne occupi. E' molto semplice.
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L'altr'anno è morto il mio vicino di casa: stradino. Aveva 32 anni, si chiamava Fabrizio. Era sposato da pochi mesi. E' stato schiacciato da un mezzo pesante rovesciatosi per il cedimento dell'asfalto mente lui stava in una buca. Gli operai edili rischiano sempre di farsi male e da lì in su...
Il mio compagno, fortunatissimo, è caduto più volte senza ammazzarsi. Sollevando una lastra di pietra serena da solo del peso di circa 70 chili, si è schiacciato un dito. Altra volta, dalla mole dei pesi trasportati, è andato al pronto soccorso e gli hanno messo un busto che ha portato alcuni mesi. I muscoli addominali sono prolassati. Sulla coscia ha una cicatrice di 10 cm causata, anni fa, da un ferro arrugginito che gli si era infilato nella carne. La legge vieta ad un operaio di sollevare più di 25 chili. Peccato, però, che vendino i sacchi da 50 e che, per farsi aiutare, bisognerebbe distogliere dal lavoro un'altra persona. Quando ti fai male, l'INAIL ti manda uno stampato in cui devi descrivere il motivo dell'infortunio. Peccato che debba essere firmato anche dal datore di lavoro. Tanto vale darlo direttamente al datore di lavoro, che se lo compila da sè, con fantasia. Nessun operaio scriverà mai i veri motivi, la pena è il possibile licenziamento.
Sì, vale molto poco la vita di un operaio, pochissimo.
e non solo la sua vita, anche la sua dignità: Gianni's è stato assunto poco fa in una ditta che si occupa della costruzione di caldaie, lui è un impegato, ma accanto agli uffici ci sono anche le officine e la mensa è ovviamente comune; il primo giorno mi ha raccontato che il suo capo, mentre gli mostrava appunto dov'era la mensa, gli ha raccomandato di non portare mai pantaloni chiari e comunque di controllare la sedia prima di mettersi a tavola, perchè gli operai hanno la pausa pranzo mezz'ora prima di loro e non si sa mai che non abbiano l'accortezza di essersi tolti la tuta prima...io non ho parole, questo classismo mi fa venire da vomitare!
RispondiEliminaLo so, non c'entra molto, ma è anche da queste piccole cose, secondo me, che si capisce perchè questo mondo fa schifo!
Ciao, Taenia
@ Tegeget: Abbè, ho dovuto rivestire il divano con teli ed asciugamani, per farci sdraiare Fabio. Poi, all'ennesima caduta di cemento, calcina, terra, bulloni e chiodi, gli ho comperato una tuta da ginnastica, così si cambia...
RispondiEliminaMa questo è un caso familiare. :o)
Il classismo, carissima Taenia, è vivo e vegeto! Non per tutti (per fortuna), ma ci sono settori stagni, molte volte. L'operaio serve perchè senza di lui niente andrebbe avanti. Eppure (per i modi, per la mentalità, per il grado d'istruzione) viene considerato da sempre una mucca da mungere senza anima nè diritti. Questo nei fatti, mai nei discorsi.
Hai ragione, è dalle piccole cose che si capiscono quelle più grandi.
Ciao Taenia! :o)
ci sono troppe cose che non vanno per il verso giusto e le consequenze pagano la povera gente. Ti auguro una buona serata e un saluto
RispondiElimina@ Zingara: No, decisamente. Questi sono i dati ufficiali, i casi sono molti di più.
RispondiEliminaBuona serata, un saluto!