
Arriva di corsa un'infermiera che mi dice che stanno battezzando mio figlio, volevano sapere il nome. Non ci avevo mai pensato. Pensai in fretta. "Claudio"!
Il giorno appresso non lo vedo arrivare, non me lo portano. Il terzo giorno arriva mia madre, le chiedo spiegazioni. Disse che non l'avevo riconosciuto, che ci avevo rinunciato. E quando?
Ahhh!!! La busta! La busta gialla che mia madre mi aveva detto di consegnare in sala travaglio! Ma io non avevo scritto nulla! Non avevo firmato nulla! Chi è stato?
Abbasso la testa. Avevo capito qual'erano i discorsi fra lei e la Bertelli...
Il quarto giorno esco. Mi avevano fasciato stretto il seno per non farmi venire il latte.
Arriviamo a Firenze. In casa, clima gelido. Nessuno è contento di vedermi. Cerco subito Paolo. Ci incontriamo. Mi dice che mi vede cambiata, che il mio corpo è più massiccio. Massiccio. Bella questa. Mi dice che lui non sa niente del bimbo. Che lui non l'ha visto e che potrei essermelo inventato. Bella questa.
Avevo il numero della Bertelli. Di nascosto la chiamavo, per sapere qualcosa. Mi disse era stato adottato da un architetto non si sa di dove. Telefono pure all'ospedale dove mi dicono che non ho alcun diritto di sapere nulla. Solo se è vivo o morto. Avevo poco più di 14 anni. Ero una caccola fra gli adulti e le loro leggi inique. Sì, inique. Tutt'ora ci dovrebbe essere una legge in vigore che impedisce il riconoscimento dei propri figli a ragazze sotto i 16 anni, se non se li prendono in carico i nonni. Dev'essere a questo che si è attaccata mia madre, forse su suggerimento di mio padre. Ecchè, gli rovinavo il nome e la carriera! Un bancario a quei livelli non può avere una figlia ragazza madre!
Iniziò l'isteria di mia madre ed il disprezzo di mio fratello. Se ritardavo 10 minuti, mi prendeva per i capelli e mi buttava in terra. "Dove sei stata?" "Cosa hai fatto?"
Di anticoncezionali non se ne parlava. Roba da puttane, non per ragazze di "buona" famiglia.
Mio fratello guardava e mi insultava. Rideva con quella bocca torta tipica della cattiveria, con i globi oculari sporgenti e quegli occhi celesti venati di rosso da dietro gli occhiali spessi.
Tentai, dopo un anno, di raggiungere l'ospedale con degli amici in una scassatissima 500, ma non ce la facemmo ad attraversare l'appennino, dovemmo tornare indietro.
Il 2 gennaio Claudio compirà 38 anni. E' un uomo figlio di una quattordicenne spaurita. Sbattuta qua e là senza tanti complimenti. Lasciata mille volte e mai ripresa. Un'outsider.
Da quella volta, se entro in un qualsiasi ospedale per più di un'ora, mi scendono le lacrime e non si fermano. So perchè. Non mi preoccupo. Si preoccupano però le persone che non sanno questo. Gli sembro 'na pazza. E li capisco. Riesco perfino a parlare piangendo. Non mi preoccupo, io.
Mi sento così inadeguata davanti a così tanto dolore...... e mi e' difficile esprimere a parole quello che provo scorrendo ogni riga del tuo scritto, dove s'intravede un'anima scorticata a sangue.
RispondiEliminaUn abbraccio
@ SoleLuna: Ero remissiva, non mi ribellavo mai, apertamente. Mi ribellavo dentro. Hanno dovuto farmene tantissime prima di farmi sbottare. Infatti l'ho fatto. Pochi anni fa. Da quel momento non mi faccio più manipolare da nessuno. Mi porto i miei fantasmi come medaglie al valore di una guerra mai combattuta, per amore, per rispetto. Adesso so che l'amore ed il rispetto vanno conquistati, anche dai genitori verso i figli. So che essere figli non vuol dire subire passivamente. So di poterli mandare tutti dove dovrebbero andare. Con un sorriso.
RispondiEliminaUn bacio, carissima! Buon giorno! :))
Buona gionata carissimia!Te pensa che l'ultima volta che ho sentito mia madre, ovvero tre anni fa, mi ha detto che mi faceva gli auguri di compleanno per "dovere"....
RispondiEliminaA risentirci presto
Mamma quanto so furiosa! serve a poco ormai perchè i fantasmi+ so nati e vivono con te da almeno 38 anni ma caxxo il cuore sta gente dove l ha lasciato? guarda so na furia ora meglio che scrivo quando mi calmo un po...scusa tamarindo per la veemenza ma lo sai che perdo i lumi
RispondiElimina@ SoleLuna: Che fortuna! Si fa viva ogni 3 anni? La mia ogni 3-4 mesi circa. :((
RispondiEliminaMa sai che m'è venuto da ridere quando hai detto che ti ha fatto gli auguri per "dovere"? :))
L'altranno compìvo 50 anni. Mia madre mi ha telefonato 2 giorni prima con l'idea di farmi gli auguri, invece mi ha detto che sono diventata vecchia! :))
Pensa lei che è del 1918!!! Ahahahah!!!
Ogni volta mi chiama giorni prima di ogni festività. Lo fa per prevenire una mia possibile telefonata. E invece degli auguri mi fa velate critiche. Allora io le dico: "Grazie degli auguri, mamma! Altrettanto! Saluta tutti! Ciaoooo!!!" E riattacco. :))
Noi siamo degli autentici ipocriti...ma con quell'ipocrisia mi faccio sganciare soldi. :)) Non è meraviglioso? :))
Un bacio!
@ Lunaperla: Apperchè secondo te sta gente ce l'ha il cuore? Con questa esperienza (ma non è finita...) ho capito che i legami di "sangue" non esistono. Esistono solo i legami di "cuore" qualsiasi siano. A me che mi dicano: "E' mia sorella!" "E' mio fratello!" "E' mia madre!" "E' mio padre!" Non mi dice assolutamente nulla. Se mi dicono: "Mia madre mi ama e lo vedo" considero QUELLO un legame. Tutto il resto non ha valore, per me. Non è per disprezzare la famiglia, è proprio per l'alta considerazione in cui la tengo, che non riconosco le famiglie "false" basate solo sulla parentela e poggiate sul nulla. La mia poi, non era poggiata nemmeno sulla parentela!
RispondiEliminadifficile sapere che scrivere.Immagino quella ragazzina tradita e sola.Infinitamente sfortunata ( ci sarebbe quasi da ridere per la sfiga di quel che è successo..vergine e madre, almeno ti fossi divertita come una pazza..).
RispondiEliminaE in quanto alla famiglia ti dò ragione:non è quella che ti dà la vita ma quella che ti fai.Siano pure amici, amanti figli...o animali.Chi ti ama è la tua famiglia.Il resto non è niente.
@ coccolatoamaro: Penso di essere tutt'ora una delle pochissime donne la cui verginità non sia stata perduta a causa di un uomo. :)) Ma di un figlio!!!
RispondiEliminaInfatti pochi mi credono. Ma non me ne frega una minchia.
A causa della mia "famiglia" ho ben presente come non dovrebbe essere. Per questo valuto moltissimo le amicizie e l'amore (quello vero).
Sembrano le pagine di un romanzo inglese che so Moll Flanders o Tom Jones. Purtroppo è vero e la tua storia è appena cominciata...
RispondiElimina@ chichita: Non li ho letti. In genere di angosce mi bastano le mie...sono angosciosi?
RispondiEliminaPurtroppo è una storia vera. Ma ce ne sono altre molto più tremende in tutto il mondo.
Appena cominciata...è vero. Bisogna ammettere che la mia storia è cominciata alla grande! :))
cara Tamarindo, quello che leggo mi fa orrore. quello che avviene tra le mura domestiche mi lascia senza parole. famiglia: che valore diamo a questa parola?tu hai ingoiato dolore, sputato sangue, subìto torture psicologiche violente. quello che mi preoccupa é: perché certe storie si ripetono?perché con tuo figlio (l'altro) non hai saputo creare quella magia del rapporto mamma-figlio che non hai avuto?
RispondiElimina@ maisondescouleurs: Ci sono mamme che riescono, nonostante un'infanzia ed adolescenza anormale, a capovolgere la situazione subìta coi loro figli. Sono rare. Più spesso chi non ha avuto un'incipit dalla famiglia d'origine non riesce a crearsene uno proprio. Funziona come l'imprinting degli animali. I miei non mi hanno dato gli strumenti necessari per esprimermi come madre e io, da sola, non ho saputo trovarli. Sono andata pure da psicologi. Nessuno mi ha aiutata. Anzi! Più avevo problemi con Andrea e più la mia famiglia mi dava addosso. Comunque ero una buona madre. Rispetto alla mia, ero tutto un altro pianeta.
RispondiEliminaCara ! meglio che tu pensi che sei:
RispondiEliminasenza genitori
figlia unica
un bacio immenso
@ Utente quasi anonimo: Ma lo penso già da tempo! Non si può sbattere troppo tempo la testa su un muro!
RispondiEliminaUn grande abbraccio!!!
E' tremendo pensare ad un figlio che non hai potuto riconoscere, ma sopportare poi la famiglia dalla quale non potevi dividerti penso sia stato estenuante...un bacio.Grosso, grossissimo.
RispondiEliminaBarbara
non sono in grado di commentare questo "post", se vogliamo considerarlo tale, perchè è di piu per me. è carne, sangue,amore e rinascita.
RispondiEliminaspero che tuo figlio abbia preso da te, la forza ed il coraggio . in piu è un capricorno (come me,quasi lo stesso giorno) fiero e testardo.eh eh eh (perdonami la leggerezza, ma ci vuole...)
l'unica cosa che mi viene naturale chiederti (se posso) è come tu abbia gestito un tale dolore. anche se il tutto è avvenuto in età giovanile, certe cose si metabolizzano piu avanti quindi il dolore proporzionale all'età, diventa differente, piu difficile da gestire.
non ti conosco ma da ciò che leggo mi sembri una donna positiva e come tale riesci a trarre solo il meglio dalle tue esperienze.
e come sai il bene resta, solo il male non lascia proseliti...
un abbraccio
@ Barbara: Hai centrato il problema del "dopo". La mia caccia al compagno per la vita diventa ossessiva. Perchè lo vedevo come un mezzo per uscire il più presto possibile. Per farmi una vita mia, sicuramente più felice. Già era pesante prima del fatto, dopo la nascita di Claudio era diventata impossibile. Ho pazientato 8 anni. Poi, in 6 mesi di conoscenza, ho sposato il mio ex marito...
RispondiEliminaGrazie Barbara, un grande abbraccio! :))
@ SoleVittoria: Fiero e testardo? Benissimo! Quando queste caratteristiche vivono insieme all'intelligenza ed alla sensibilità, sono un bellissimo cocktail!!! :))
RispondiEliminaIn effetti gestire non è una parola appropriata, perchè non l'ho gestito, almeno credo. Non so quant'è durato lo stupore sui comportamenti subdoli di mia madre e di mio padre. Ero già scafata sull'indifferenza della mia famiglia, quindi non c'è stato un cambiamento in peggio, affettivamente parlando. So che mi sono sempre sentita una diversa. So che quel peso me lo porto nello stomaco. So che mi son messa fretta ad uscire di casa per tornarci il meno possibile. So che non amo la mia famiglia, spesso la detesto. Ma non me ne faccio una colpa. Mi vergogno di mia madre adesso, prima mi vergognavo di me. Che dire? Me lo porto con me, il mio dolore, in tutte le fasi della mia vita, con la consapevolezza di un'occasione persa dai miei per farmi sentire amata comunque. Ma non mi sento mai integrata in qualcosa. Volo libera. Sono un'individualista che ama chi sa amare e dare. Che non guarda solo sè stesso, ma va oltre. Sono diventata una solitaria aperta al mondo, non ho alcun preconcetto. Ma, in fondo, viaggio da sola, col mio cagnolino Mirò. Il mio vero uomo. Su di lui non ho dubbi. Lui mi ama. Senza condizioni. Hai ragione, il bene resta, il male non lascia proseliti.
Un grande bacio, Lara. :))
Uno...due...tre...prova! Pronto...sei pronto a scendere commentino? :((
RispondiEliminaTama la tua storia è quella di noi donne, noi donne che ancora adesso dobbiamo subire queste atrocità senza poter far nulla, perché siamo troppo giovani, perché ci vergognamo, perché vogliamo bene a mamma e papà. In quante famiglie ancora oggi accadono queste cose? Accade che sia strappata una creatura alla sua pur giovanissima mamma senza una parola, senza una spiegazione, senza nemmeno interpellarla? Due oggetti, ecco che cosa eravate, il tuo piccolo e anche tu, semplicemente usati. Una scelta che, forse, dico forse, avresti anche potuto condividere, ma che ti è stata imposta e basta, come si fa con un animale. Nessuno ha pensato che valesse la pena sentire la tua opinione. Ed è questo che a me fa rabbia. E mi fa tanta rabbia pensare che si tratta di una storia vecchia come il mondo che ogni giorno si ripete. Un bacio cara
RispondiElimina@ Zoesette: E' una storia che si ripete, sì. La mia è "leggera", ci sono situazioni molto peggiori. Pensando a quanto mi ha segnato la mia, mi immagino quanto siano segnate le ragazze in situazioni peggiori. Chi subisce violenza, non potrà mai essere quella che sarebbe potuta diventare senza quest'esperienza. E la violenza non si ferma a lei, dilata subdola in ogni rapporto futuro in queste donne. Perchè ne mina l'anima, la sicurezza in sè stesse, la capacità di scegliere per il meglio, la convinzione di essere delle buone a nulla, di meritare poco, di non volere niente per sè. Ma non è uno stato di abbrutimento, è uno stato preciso della mente, che le fa cacciare in molti guai, come non potessero distinguere...questo è il danno sociale.
RispondiEliminaNiente avviene per niente. Adesso sono migliore di altre donne mie coetanee perchè non ho schemi precisi, ma seguo il cuore e quello che vedo limpido e vero. Sono più libera in tutti i sensi. Ma quanti errori dietro!!!
Un grande abbraccio.
Ma lo sai, fortissima Tama, che quando ho compiuto i fatidici 40, mi ha detto:"Eh......cara mia gli anni passano....nn ti sembra arrivato il momento di cambiare modo di fare?".
RispondiEliminaIo mi son fatta un tatuaggio.
Ciao!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
@ SoleLuna: BRAVAAAA!!! :)))
RispondiEliminaHai fatto bene! Le nostre madri si assomigliano molto!!! Che culo!!! :))) E' bello sapere che non siamo sole, vero?
Anch'io mi sono fatta un tatuaggio, il mio ex marito diceva che gli facevano schifo le donne tatuate...ho fatto il fumo!!! Un bel tatuaggio sull'avanbraccio. Un uccello del Paradiso di 15 centimetri...là, bello come il sole, che vola libero. Siiiiiiii!!!!
:)))
EVVAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaA proposito di fratelli: il mio lo vendo a tranci al mercato, come il pescespada..............
RispondiElimina@ SoleLuna: Ahahahah!!! Hai pure il fratello? Uellà!!! Siamo ben messe noi due! :)))
RispondiEliminaA tranci? Il mio non lo comprerebbe nessuno...troppo coriaceo...peccato, però! ;)
Buon giorno!
Perchè questa mi era sfuggita?perchè questo capitolo della tua vita,perchè è della tua vita che si parla vero???, io non la conoscevo???
RispondiEliminaOra ti adoro ancora di più.
Vanna.
@ Vanna: Non lo conoscevi, Vanna. Sì, è un capitolo della mia vita. Continuo a scriverla. E' lunga, sai? Ho dovuto separare in 3 capitoli questo episodio, perchè in uno non potevo.
RispondiEliminaGrazie Vannina! Un abbraccio! :))