Monteriggioni

Comune in provincia di Siena che fa parte della cosiddetta Montagnola Senese.

Il castello fu costruito dai Senesi tra il 1214 e il 1219 a scopo difensivo a dominio e sorveglianza della Via Francigena, e circondato dalle carbonaie, fossati pieni di carbone che venivano incendiati per respingere gli assalti.

Fra il 1400 e il 1500 le mura furono interrate per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria. Nel 1554 Monteriggioni fu ceduto a tradimento dal capitano Bernardino Zeti, fuoriuscito fiorentino, al marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena.

Cosimo de' Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni vennero portati schiavi a Firenze. Passò poi alla famiglia Golia di Siena, che la cedettero ai Batta. Possesso del ducato di Giangaleazzo Visconti, dopo vari passaggi arrivò alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.

Monteriggioni è stato inserito all'interno del percorso della Via Francigena dal Consiglio d'Europa.

Nel suo territorio si trovano numerosi centri di importanza storico-artistica: Badia dei Santi Salvatore e Cirino (ad Abbadia Isola, in stile romanico, 1001-1173 circa), pieve di Santa Maria a Castello (in stile romanico, esistente nel 971), le mura e altre chiese.

Il nucleo di Monteriggioni è un piccolo borgo fortificato del diametro di 172 mt, circondato da una massiccia cinta muraria ellittica con 15 torri e 2 porte che cinge il colle chiamato monte Ala.

Il cuore del borgo è Piazza Roma, circondata da Giardini e orti, su cui si affaccia la chiesa di Santa Maria Assunta (1213-19, in stile romanico-gotico).

Nei dintorni, uno dei borghi più antichi è quello di Abbadia a Isola (abbazia del 1001), poi Strove, antichissimo borgo del VI secolo con una preziosa pieve a capanna del X secolo. Nei pressi di Scarna (frazione di Colle Val d'Elsa), in località Poggio alla Fame, si trova una necropoli etrusca con circa 30 tombe del III-II secolo a.C.