mercoledì 30 settembre 2015

Encanto




Mandalay





Città del Myanmar, capoluogo dell'omonima provincia, attivo porto fluviale.
Costruita dal 1857 al 1859, per ordine del re Mindon, fu capitale del regno birmano fino al 1886. Mandalay costituisce l'esempio più vistoso di continuità dello stile architettonico tradizionale, la cui maggiore espressione è il palazzo reale. Tuttavia il fitto sovrapporsi di strutture, l'uso di coperture digradanti, gli effetti policromi ottenuti con incrostazioni d'oro e di lacche colorate, conferiscono alla sua architettura aspetti originali. Dentro la parte antica, cinta da mura con porte e torri, sorgono i maggiori templi buddhistici costruiti nel XIX secolo. Tra questi da ricordare il Kuthodaw (con centinaia di piccoli padiglioni contenenti altrettante stele con scritture canoniche), il Kyauktawgy (che custodisce una gigantesca statua del Buddha in marmo bianco), il Salinkyaung (con notevoli esempi di scultura lignea), lo Shwekyimyin (di antica fondazione, con preziose raccolte d'arte), il Thetkyathiha, il reliquiario Shwedawzin e la tomba di re Mindon. Il complesso del palazzo reale comprende numerosi edifici distribuiti secondo un sistema di cortili e altri vasti spazi interni che assolvono diverse funzioni.

I Mandingo

1898
le foto sono di wikipedia.org



Gruppo etno-linguistico comprendente varie popolazioni di genti di stirpe sudanese. Sono stanziati in una vasta area dalla costa atlantica al Niger, fino al "sahel" sahariano. Fondarono grandi Stati, erano agricoltori sedentari organizzati in clan matrilineari che per l'influenza islamica si sono organizzati in una società sacro-politica patriarcale, non di rado con strutture feudali. Le antiche usanze, come la lingua, l'autonomia tribale, l'arte, il collettivismo delle terre, sono ancora vivi insieme al ricco folclore.
Uno dei maggiori gruppi etnici del Ciad (11milioni di individui), nella loro storia i Mandingo hanno costituito strutture statali piuttosto complesse, primo fra tutti l'Impero del Mali, uno dei più vasti imperi africani del tardo Medioevo (1250-1500), ma i loro regni sono esistiti fino all'arrivo dei colonizzatori europei. Tra il XVI e il XIX secolo circa, un terzo dei Mandingo sono stati deportati in America come schiavi. Dall'Alto corso del Niger iniziarono a espandersi nell'XI secolo, intorno al 1250 divennero la forza dominante della zona e fino al 1500 ebbero un vasto impero che spaziava dalle coste del Senegal e del Gambia fino alla Nigeria.


Famiglia, 1907


In seguito l'impero si ridusse progressivamente a causa delle invasioni, nel 1605 altre invasioni convertirono la popolazionr all'Islam e distrussero le ultime vestigia dell'Impero. L'ultimo Stato mandingo tentò di opporsi al colonialismo francese alla fine del XIX secolo. La tradizione mandingo si trasmetteva oralmente e non utilizzava la scrittura, ma oggi molti sanno scrivere e leggere l'alfabeto arabo. I matrimoni, specie nelle zone rurali, sono combinati dai parenti, la poligamia è frequente: un uomo può avere fino a 4 mogli, sempre che sia in grado di prendersene cura. Il passaggio all'età adulta avviene tramite la circoncisione (a 14 anni), separatamente per i due sessi. In origine erano animisti, qualche credenza animista è rimasta, come la paura di vivere in un mondo dominato da spiriti cattivi o streghe i quali possono essere dominati da un marabù (uccello africano, stregone).


Bambini, Senegal

martedì 29 settembre 2015

Battiti d'ali





L'avocetta (Recurvirostra avosetta) è diffusa in Europa, Asia e Africa. In Italia nidifica in pochissimi posti (paludi salmastre, saline e lagune). E' un migratore, alcune sono stanziali (quelle che vivono nel sud della Spagna e dell'Inghilterra). Si nutre di crostacei e insetti.





Il gabbiano corallino (Ichthyaetus melanocephalus), vive in tutta Europa (eccetto l'Islanda), nel Mar Mediterraneo, Nordafrica, Israele, Libano, Siria, Iran, Kazakistan, Mauritania, Turchia e Azerbaigian.





La gallinella d'acqua (Gallinula chloropus) è molto diffusa, nidificante e sedentaria in Europa centrale, Europa meridionale ed Europa occidentale. Frequenta stagni, laghi, rogge e fossati, in generale i terreni umidi e le acque lente con molte piante acquatiche. Si nutre di insetti acquatici, piccoli pesci, crostacei, molluschi e germogli di piante acquatiche. Abile nuotatrice, procede a scatti e ha un volo piuttosto pesante.





Il gheppio comune (Falco tinnunculus) è uno dei rapaci più diffusi dell'Europa centrale, ha conquistato le città e ha un originale volo oscillante. Vive in tutta Europa, Asia, Africa e Nordamerica, ha colonizzato anche alcune isole oceaniche. Misura fino a 39 cm e ha un'apertura alare fino a 82 cm. Preferisce habitat aperti, brughiere e le savane aride. E' in grado di vedere la luce ultravioletta, questo gli permette di vedere le urine intorno alle tane dei roditori, che brillano di un colore ultravioletto alla luce del sole. Si nutre di arvicole, toporagni e topi, sulle isole oceaniche caccia piccoli uccelli, raramente pipistrelli e rane. Ha numerose sottospecie.





La ghiandaia (Garrulus glandarius), della famiglia Corvidae, è lunga 34 cm. Vola solitaria o in piccoli gruppi e copre grandi distanze in volo. Ha due sottospecie. Vive in Europa, Africa e Asia, fino al Giappone, nelle foreste cedue e miste, ma anche in quelle sempreverdi, nei giardini e nei parchi. Quando c'è poco cibo le popolazioni migrano verso territori più miti. Si nutre di uova d'uccello, nidiacei, topi, grandi insetti, larve, ghiande, frutta e castagne, nascondendo le sue provviste nella corteccia degli alberi.





La ghiandaia marina (Coracias garrulus) lascia l'Africa in primavera, si dirige in Europa, che lascerà a metà estate per ritornare in Africa. Arriva in Europa per nidificare, quando i campi coltivati sono al massimo rigoglio e gli invertebrati sono più abbondanti. Vive tra il Medio Oriente, l'Asia centrale e il Marocco. Ha due sottospecie. Il suo habitat è caldo e asciutto, fra l'aperta campagna, i frutteti e i campi agricoli. E' impressionante il suo forte volo diretto, con il brillante contrasto blu con le remigranti nere. Si nutre di grandi insetti, piccoli rettili, roditori e rane.

I mandala





Letteralmente "essenza" (manda) + "possedere" o "contenere" (la), tradotto come "cerchio-circonferenza" o "ciclo".
Rappresentazione simbolica del cosmo nella tradizione religiosa dell'India. Consta in un cerchio che definisce la totalità e di un quadrato inscritto che la ripartisce. All'interno del mandala ci sono 4 sezioni, suddivise in altre sezioni. Il senso di un mandala è tutto contenuto nella sua capacità di esprimere la totalità. La sua pratica è un rito reintegratore o purificatore, è costituito, di base, dall'associazione di diverse figure geometriche (il punto, il triangolo, il cerchio e il quadrato), il disegno ha un significato spirituale e rituale sia nel Buddhismo sia nell'Hinduismo.





Secondo i Buddhisti rappresenta il processo mediante il quale il cosmo si è formato al suo centro, con un articolato simbolismo, consente una sorta di viaggio iniziatico che permette una crescita interiore. I veri mandala buddhisti possono essere solamente mentali, le immagini fisiche servono per costruire il vero mandala che si forma nella mente al termine del lavoro. Dopo un certo periodo di tempo il mandala viene distrutto spazzando via la sabbia di cui è composto, questo vuole ricordare la caducità delle cose e la rinascita, essendo la forza distruttrice anche una forza che dà la vita. Il corrispettivo induista del mandala è lo "Yantra" ("strumento"), simile al mandala ma più schematico, che si limita a usare figure geometriche e lettere in sanscrito, mentre nel mandala sono raffigurati anche luoghi, figure e oggetti.


 Yantra


Mandala tibetano di sabbia


Mandala buddhista


Manjuvajramandala, con 43 divinità
Tempera su cotone, Tibet
(tutte le foto sono di wikipedia.org)


Può essere dipinto su stoffa, tracciato a rilievo per terra con grani o sassolini colorati (l'itinerario spirituale di iniziazione del discepolo), dipinto sulle pareti dei santuari, inciso su pietra o su metallo.



I Manciù - Manchu

le foto sono di wikipedia.org
1890 circa


Antica etnia asiatica (II millennio a.C. e oltre) originaria della regione del basso corso dell'Amur (Siberia orientale). Oggi fa parte dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese. Nel XVII secolo sconfissero la dinastia Ming e fondarono la dinastia Qing che fu presente in Cina fino al 1912, quando fu instaurata la Repubblica della Cina. Furono assimilati agli "han" (il più grande gruppo etnico del mondo per numero di individui, che costituisce il 92% della popolazione cinese e il 19% dell'intera popolazione mondiale), un processo che ha cambiato molte caratteristiche delle due etnie. Il nome Manciù fu ufficialmente adottato nel 1635. Prima del XVII secolo i loro antenati erano pastori, cacciatori e pescatori, ma limitatamente si dedicavano anche all'agricoltura e all'allevamento dei maiali. Il loro impero era chiamato dai Cinesi "Regno di Mezzo" o "Celeste Impero", nel XIX secolo era suddiviso in Regioni, 6 viceregni, 18 province, oltre 150 prefetture e 179 città di prima classe, fra Cina, Manciuria, Mongolia e Tibet; fra i Paesi tributari figuravano Taiwan, Nepal, Bhutan, Birmania, Siam e Corea.
Tradizionalmente portavano il codino, lo imposero anche ai Cinesi han agli inizi del XX secolo. Ogni 10 giorni si rasavano i capelli, sulla nuca li lasciavano lunghi così da poter intrecciare una lunga coda di cavallo. L'acconciatura era obbligatoria per tutti i maschi e la pena per non averla era l'esecuzione, in quanto era considerato tradimento. Solo nel 1910, con la caduta della dinastia Qing, i Cinesi non furono più obbligati a portarla. L'accettazione di questa acconciatura simboleggiava la sottomissione dei Cinesi Ming al dominio Qing, lo slogan adottato dai Qing era "Tenetevi i capelli e perdete la testa, o tenete la testa e tagliatevi i capelli". I Cinesi han resistettero all'ordine e i Manciù massacrarono tutti quelli che non si erano rasati la testa, si stimano decine o persino centinaia di migliaia di persone uccise.


  

lunedì 28 settembre 2015

Architettura della Spagna - Encanto de Espana





Huelva, in Andalucia, è caratterizzata da case decorate di azulejos. San Pedro (XIV-XVI secolo) ha la facciata mudejar e il campanile-minareto; la Catedral de la Merced (1605) è rinascimentale e barocca; il Barrio Ovrero Reina Victoria è un quartiere del 1917 costruito da una compagnia mineraria inglese per i suoi minatori, un complesso di case unifamiliari di tipo inglese, monumento nazionale.





Moguer, Huelva, si trova in Andalucia.





Il vecchio monastero di San Juan de la Pena (romanico, del X-XII secolo) si trova a Santa Cruz de la Seros, Huesca.





La città di Jaen, in Andalucia





Leon è una città d'arte ricca di monumenti romani, medievali e moderni. Si trova in Castilla y Leon. La cattedrale è un capolavoro in stile gotico, iniziata nel 1205. La Real Basilica de San Isidoro è romanica (XI-XII secolo), uno dei maggiori esempi di architettura romanica del Paese che ospita il pantheon dei Re di Leon. Il monastero di San Marcos è uno dei più importanti monumenti del Rinascimento spagnolo della città, oggi è un Parador, risale al XVI-XVIII secolo. Altri monumenti da visitare, Palacio de los Guzmanes (del 1560) e Casa Botines o de los Botines, di Antoni Gaudì (in stile neoclassico).
Altre città interessanti sono Linares e Najera (La Rioja-Castilla).





Ad Astorga (Leon), sorge il Palacio Episcopal di Antoni Gaudì (1887-94) e altri monumenti notevoli.





Lugo (Galicia) conserva le mura completamente integre, Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Altro interessante pueblo è Ponferrada (El Bierzo-Leon).

I manati





Genere di Sirenii della famiglia Trichechidi o Manatidi.Sono mammiferi acquatici detti anche lamantini, si distinguono dal dugongo per la pinna della coda, di forma arrotondata. Strettamente vegetariani, si nutrono di piante acquatiche delle rive dei fiumi. Lunghi dai 2 ai 4 mt, si aggregano in piccoli gruppi. Comprendono tre specie: il manato africano (Trichechus senegalensis), dei fiumi e delle acque costiere dell'Africa occidentale;





il Trichechus manatus del Mare dei Caraibi e delle coste settentrionali del Brasile;





e il Trichechus inunguis, esclusivo dei bacini dell'Orinoco e del Rio delle Amazzoni.



Le Malvasie

foto di wikipedia.org



Nome di numerosi vitigni che si differenziano notevolmente per morfologia delle piante, colore, sapore, maturazione e produttività. L'origine del suo nome è attribuita a un vino pregiato che era prodotto a Malta e commercializzato da Venezia fino all'870, dopo la conquista dell'isola da parte degli Arabi. La Malvasia, nel tardo Medioevo, divenne uno dei vini più famosi e rinomati di Creta e Rodi. Il suo nome si deve ai Veneziani che lo usavano per indicare i vini dolci e alcolici provenienti dal Mediterraneo orientale. Fra le malvasie a frutto bianco, la Malvasia Aromatica di Candia (utilizzata per produrre la Malvasia dei Colli Piacentini), la Malvasia Toscana o Malvasia del Chianti (la sua uva entra per circa 1/10 nella composizione del Chianti), la Malvasia istriana (del Friuli-Venezia-Giulia), la Malvasia laziale, la Malvasia Bianca di Candia, la Malvasia di Sardegna, la Malvasia delle Lipari. Fra le malvasie a frutto nero, quelle salentine: Malvasia Nera di Brindisi, la Malvasia Nera di Lecce; quelle astigiane (di Casorzo d'Asti Passito, la Nera di Schierano). Questi vini sono liquorosi, dal sapore intenso dolce e gradevole. E' molto diffusa in Piemonte, Istria, nel Piacentino, nel Parmense, in Puglia (in particolare nel Salento), Basilicata (zona del Vulture), Sicilia e Sardegna (specialmente a Bosa). La gradazione alcolica va dai 12 ai 14°.

domenica 27 settembre 2015

Otto anni ...

foto da aforismario-blog.blogspot.com



Buon compleanno blog!
Otto anni di ricerche, viaggi nel mondo, architettura, arte, animali, natura e bellezza. Popoli e tradizioni del mondo.
Tutto quello che di bello l'uomo ha creato. Nella speranza che rimanga un minimo di rispetto per le antiche culture e le creature che condividono con noi questo sofferente pianeta. Nella speranza di una coscienza positiva e rispettosa. Buon compleanno blog!

Toro Seduto, il popolo dei Sioux






(manca il n. 3 di 4)



venerdì 25 settembre 2015

L'Isola di Man





Isola britannica del Mar d'Irlanda, non fa parte del Regno Unito, ma è dipendenza diretta della Corona britannica. Ha una sua amministrazione e propri organi legislativi i cui desideri devono ricevere l'approvazione della Corona.
Abitata fin dal Neolitico, fu occupata dai Vichinghi nel IX secolo, poi dai Sassoni, fu avamposto vichingo, nel 1079 fu colonizzata dai Norvegesi e annessa al Regno di Norvegia, nel 1266 passò alla Scozia e nel 1290 i suoi abitanti si posero sotto la protezione di Edoardo I d'Inghilterra. Dal 1765 è della Corona britannica, la suprema autorità esecutiva è svolta da un governatore nominato dalla Corona inglese. Il suo Parlamento si chiama Tynwald e risale al 979 d.C. Il suo emblema (Triskelion) è una figura con tre gambe piegate, ognuna con uno sperone, simile a quello della Sicilia.





La capitale è Douglas (26.000 abitanti circa), altre località abitate sono:





Peel (4000 abitanti circa),


foto di wikipedia.org


Ramsey (7300 abitanti circa),




Laxey (1700 abitanti circa, con il porto del 1850),




Port Erin (3300 abitanti circa),




Port Saint Mary (1900 abitanti circa), e





Castletown (3000 abitanti circa, con il Castello di Rushen).






Zuccarello





Zuccarello si trova in provincia di Savona, ha 365 abitanti e dista 12 km da Albenga, 51 da Savona e 97 da Genova.
Il borgo fu fondato nel 1248, gli abitanti della valle si impegnarono a fornire la manodopera per costruirlo entro il Natale del 1249, l'atto fu sottoscritto dai marchesi di Clavesana e dalla popolazione della Val Neva. Nel 1326-35 Caterina di Clavesana sposa Enrico II Del Carretto di Finale, portando in dote Zuccarello ai Del Carretto. Nel 1403 Ilaria Del Carretto sposa Paolo Guinigi, signore di Lucca, gli dà due figli ma le complicazioni dell'ultimo parto (Ilaria Minor) le diedero la morte. Il marito fa scolpire a Jacopo della Quercia il famoso sarcofago che si trova nel duomo di Lucca. Zuccarello passa nel 1625 ai Genovesi.
Il borgo si snoda su un'unica via fiancheggiata da portici da entrambi i lati, all'interno del borgo si aprono i carruggi, ai lati delle porte d'ingresso al borgo sorgono due torri. Il ponte romanico è molto romantico, belle le porte di Ponte di Neva e del Molino e l'elegante Palazzo Marchionale, con un notevole ciclo di affreschi. La parrocchiale di San Bartolomeo ha il campanile romanico, di notevole interesse i "beudi", lunghi canali che alimentavano i frantoi e i mulini e che portavano l'acqua nel borgo. Poco fuori Zuccarello si trova la cappella di Sant'Antonio, con affreschi tardomedievali. Dalla via del Roso si arriva alle rovine del castello, già esistente prima della fondazione del borgo, databile tra il 1200 e il 1248. Proseguendo si arriva a Castelvecchio, con uno splendido panorama.
Fra i piatti tipici, "le rocche di Zuccarello" (un dolce secco) e la torta pasqualina (del periodo pasquale, una torta salata di pasta sfoglia ripiena di erbe, ricotta e uova, di antiche origini). Il Comune è inserito nel Parco Naturale di Poggio Grande.

 

La malva

Malva silvestris



Genere di piante della famiglia Malvacee con una trentina di specie proprie dell'Africa settentrionale e dell'Europa, alcune delle quali vivono spontanee anche in Italia. Le più comuni sono Malva silvestris (malva comune) e Malva rotundifolia, che vivono nei luoghi erbosi e incolti, dalle cui foglie e fiori si ottiene un infuso dalle proprietà emollienti ed espettoranti. Alcune specie sono coltivate come ornamento. Con i nomi di malva arborea e malva canapina si indicano due specie del genere Althaea.


giovedì 24 settembre 2015

Encanto




Malmo





Città della Svezia capoluogo della contea di Malmohus, fiorente porto commerciale.
Fu menzionata per la prima volta nel XII secolo con il mone di Malmbauge (mucchi di sabbia), nel 1353 divenne città e un ragguardevole centro commerciale.
Del XIV secolo la grande chiesa di San Pietro, restaurata nel XIX secolo, conserva mobili e altri elementi dell'arredamento dei periodi rinascimentale e barocco. Del XVI secolo sono il castello (che ospita il museo della città), il municipio (modificato nei secoli successivi) e la rocca, che conserva una costruzione più antica.

Il malocchio

Tintinnabulum a chimera
Amuleto romano in bronzo, Ercolano
foto di wikipedia.org



Maleficio gettato con lo sguardo, senza simpatia, con avversione.
Il sentimento che produce, secondo la tradizione europea, è l'invidia. La possibilità di nuocere con lo sguardo è presente in molte concezioni primitive, istituzionalizzate con appositi divieti o tabù della vista, in tal modo i personaggi importanti della comunità vi si sottraggono. Lo sguardo che uccide in Grecia era rappresentato dalla mitica figura della Medusa.
Una delle tradizioni popolari più radicate tratta del potere dello sguardo di produrre effetti negativi sulla persona osservata (porterebbe malasorte) e, più raramente, positivi (protezione della persona amata). I suoi effetti immaginari consisterebbero in una serie di presunte disgrazie accadute alla persona colpita. Contro il malocchio la cultura popolare usa un amuleto portafortuna che varia a seconda delle società umane. In Italia si usa fare le corna con la mano o toccare un oggetto di ferro o legno o toccarsi i genitali o portare al collo un corno di corallo. Per i devoti, portare un santino o indossare una collanina con crocifisso.

 

mercoledì 23 settembre 2015

Battiti d'ali




L'Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) misura in media 70 cm e ha un'apertura alare di circa 180 cm. La femmina è più grande del maschio. Prevalentemente si ciba di piccoli mammiferi, ma anche di uccelli. E' diffusa in Africa, Europa, Asia meridionale e in alcune isole dell'Oceania. Ha due sottospecie.






L'aquila reale (Aquila chrysaetos) vive in Eurasia, Nordamerica e Nordafrica. Lunga fino a 87 cm, ha un'apertura alare che arriva a 240 cm. E' uno dei più potenti uccelli rapaci del mondo e attacca prede spesso più pesanti di lei. In Italia è presente sugli Appennini, sull'arco alpino, in Sardegna e in Sicilia. Nidifica sulle pareti rocciose, il suo territorio di caccia è poco o per nulla boscoso. Di solito cacciano i due: una vola bassa per spaventare la preda e l'altra dall'alto cerca di catturarla. Si nutre anche di serpenti, tartarughe (che sfracella sulle rocce) e carogne.





L'assiolo (Otus scops) è il più piccolo strigide europeo, dopo la civetta nana, ha le dimensioni di un merlo. Gufide che vive solitario, è attivo soprattutto di notte. Se minacciato, batte il becco o sgrana gli occhi in modo asincrono o può attaccare con artigli e becco. Le femmine e i maschi cantano spesso in duetto. Sono uccelli monogami, raramente si accoppiano dopo la perdita del partner. Caccia insetti, ma anche uccelli e rospi, raramente topi e altri piccoli mammiferi. L'assiolo migra nelle savane boschive o arbustive a sud del Sahara.





L'astore (Accipiter gentilis) è lungo fino a 63 cm e ha un'apertura alare fino a 122 cm, il maschio è più piccolo della femmina. Caccia con un volo ravvicinato a terra o da una posizione nascosta o rincorrendo a terra le prede. Si nutre soprattutto di piccoli e medi mammiferi e uccelli. Vive in zone temperate e nella zona mediterranea, in Scandinavia, Finlandia, Russia, fino al Nordafrica, Grecia, Asia Minore e Iran. In Italia vive sulle Alpi e sugli Appennini.



  Giovane a sinistra, adulto a destra
foto: wikipedia.org


L'astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii) è endemico della Sardegna e della Corsica, rispetto alla specie precedente è più scuro e più piccolo. Vive nelle foreste ad alto fusto, soprattutto aghifoglie e querce. Specie elusiva e solitaria, si nutre di piccoli uccelli, piccoli mammiferi e raramente di rettili, insetti e carogne. In Sardegna vivono 60-80 coppie, in Corsica 50-80. E' minacciato dalla riduzione dei boschi.





L'averla piccola (Lanius collurio) ha 4 sottospecie, è lunga circa 18 cm, vive in Italia tranne che in Sicilia e nella penisola Salentina, in ambienti vicini a 2000 mt sul mare. Nidifica in quasi tutta Europa, Asia, e Africa del Nord. Si ciba di insetti, piccoli uccelli, piccoli mammiferi, lucertole e rane. Come quasi tutte le averle ha l'abitudine di infilzare la preda sulle spine dei rovi. Le popolazioni sono in diminuzione. E' una specie protetta.



Castello di Rueil-Malmaison





Famoso castello della cittadina di Rueil-Malmaison, nel dipartimento Hauts-de-Seine, un sobborgo di Parigi. Nel 1622 era una residenza di campagna, nel 1800 subì radicali trasformazioni diventando proprietà di Giuseppina Beauharnais e quindi residenza di Napoleone durante il Consolato. Il castello e i giardini furono rinnovati e ampliati e furono realizzati nuovi arredi secondo il gusto neoclassico. Nel 1842 fu acquistato da Maria Cristina di Spagna e nel 1861 divenne proprietà di Napoleone III. Dopo un periodo di abbandono fu acquistato da un banchiere che ai primi del Novecento lo cedette allo Stato francese perchè fosse destinato a museo napoleonico per l'importanza delle sue collezioni d'arte, dei mobili e dei numerosi cimeli del periodo storico-artistico della Francia del Consolato e del Primo Impero.
Il castello fu abitato da Napoleone e Giuseppina tra il 1800 e il 1802, durante l'impero Giuseppina continuò il suo abbellimento e dopo il suo divorzio (1809) fu la sua residenza definitiva. 

Malia





Località della costa di Creta in cui sorgono i resti di un palazzo minoico, terzo per grandezza dopo quello di Cnosso e di Festo. Gli ambienti sono situati intorno al cortile centrale con gradinate, una fossa sacrificale al centro e una tavola circolare per il cibo. Nel sobborgo di Chrysolakkos si trova la necropoli legata al palazzo, con ricchi corredi di vasi e gioielli d'oro. Vi è anche il centro politico della città minoica con una vasta agorà.

martedì 22 settembre 2015

Malcesine





Centro a 60 km da Verona, sulla sponda del Lago di Garda.


le foto sono di wikipedia.org


Vi sorgono: il Palazzo dei Capitani (XIII-XIV secolo), eretto dagli Scaligeri e rifatto in stile gotico veneziano nel XV secolo. Monumento nazionale, è decorato con affreschi e sculture;




e il castello scaligero, monumento nazionale, che domina l'abitato, fatto costruire dagli Scaligeri nel 1277. Il castello medievale è passato in varie mani (Longobardi, Franchi, Scaligeri, Veneziani, Visconti, Francesi e Austriaci), ospita il museo dedicato a Goethe che ne fece disegni e descrizioni nel suo "Viaggio in Italia" (1813-17), il Museo di Storia Naturale del Garda e del Baldo, e un museo della pesca. Vi si celebrano matrimoni.

Architettura della Spagna - Encanto de Espana





A Donostia-San Sebastian, nel Pais Vasco, da vedere la Catedral del Buen Pastor (neogotica, 1889-97), il centro storico (pittoresco, un complesso di vie strette e la chiesa gotica con facciata churrigueresca di Santa Maria, del 1764), l'Ayuntamiento (sede municipale, 1887), Plaza de la Constitucion (con case, portici e lunghe balconate, 1827) e il Palacio de Miramar (in stile cottage inglese, residenza estiva della casa reale, 1893).





Hondarribia-Fuenterrabia, Pais Vasco, è una caratteristica città-fortezza medievale. Altre località nella zona, la città di Irun, Orio, Getaria, Zumala e Zarautz.














Huesca, in Aragona, è un'antica cittadina in cui sorge la Catedral de Santa Maria, gotica, del XIII-XVI secolo.



Malbork





Città della Polonia a 45 km da Danzica, la città vecchia conserva uno dei maggiori esempi di architettura gotica civile costituito dal complesso del castello, fondato nel 1274, centro del successivo sviluppo urbanistico della città. Sede del Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, il castello comprende varie costruzioni situate attorno ai due maggiori edifici: il castello Alto e il castello Medio, più tardo, restaurati più volte nel corso dei secoli.

lunedì 21 settembre 2015

Vernazza





Vernazza si trova nella provincia di La Spezia, ha circa 800 abitanti e dista 80 km da Genova.
Già nominato nel 1080, il borgo nel 1207 si sottomise a Genova. Rimase isolata fino al 1874, quando fu completata la linea ferroviaria Genova-La Spezia e nel 1997, insieme agli altri quattro paesi delle Cinque Terre, è stata dichiarata Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO. Nel 1999 nacque il Parco Nazionale delle Cinque Terre.
I suoi stretti vicoli servivano per intrappolare gli invasori per poi buttare loro addosso olio bollente dalle case-torri; le case erano colorate perchè i marinai le potessero riconoscere da lontano e le terrazze sono strappate alle pendici rocciose della montagna e coltivate a vite e a olivi.
Nel porticciolo già i Romani venivano a caricare le anfore di Vernaccia. Sulla piazza c'è la chiesa, proprio sul mare, dedicata a Santa Margherita di Antiochia, costruita nel 1318 in sile gotico-ligure, con la torre a pianta ottagonale e l'interno in ardesia, splendido il tabernacolo gotico (XV secolo). Sempre nel porticciolo sorge il torrione d'avvistamento dell'antico castello Doria che, insieme a un altro torrione quadrato, è ciò che resta delle antiche fortificazioni genovesi anticorsare. Oltre alle tipiche case a schiera con funzione difensiva, nella parte alta troviamo i loggiati, i porticati, i ripidi vicoli sormontati da archi collegati con scale. Il santuario della Madonna di Reggio (XI secolo) conserva una Madonna nera che si crede sia stata portata dai Crociati, da quello di San Bernardino si gode uno splendido panorama. Dal sentiero panoramico si giunge a Corniglia dove si trova la chiesa di San Pietro (1334), gotico-ligure.
Ottimi i vini Doc: il bianco Cinque Terre e lo Sciacchetrà (il passito più famoso d'Italia, di produzione limitatissima). Altri prodotti tipici sono l'olio Dop e i limoni. Fra i piatti, il  "tian Vernazza" (tegame d'acciughe, con pomodori e patate) e le trofie al pesto fatto con basilico, olio, pinoli, maggiorana e formaggio grattugiato.




 

Malacca - Melaka





Malacca (455.000 abitanti circa) è il capoluogo dello Stato malese omonimo, a 120 km da Kuala Lumpur, è un porto commerciale e peschereccio.
Sorta nel XIV secolo, divenne presto un fiorente centro commerciale, fu anche centro religioso islamico al tempo del massimo splendore, nel secolo successivo. Fu la base del commercio portoghese dell'Asia Sud-Orientale (dal 1511), fino all'occupazione olandese del 1641. Passò poi sotto la dominazione inglese e olandese, nel 1833 fu ceduta dalla Compagnia inglese delle Indie alla Corona inglese. Le culture portoghese, olandese e britannica, insieme a quella cinese, hanno influenzato la sua architettura. Indipendente dai Britannici dal 1956, il suo porto iniziò a declinare dal 1819, soppiantato da Singapore e Kuala Lumpur. Molti Malaccani si sono spostati in queste due città.
Inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'Umanità, il centro storico comprende St. Paul Hill (con le rovine della fortezza portoghese),


La Piazza Olandese, con la Christ Church (1753)
tutte le foto sono di wikipedia.org


la famosa Piazza Olandese e la vecchia Chinatown. Il fiume Malacca si snoda attraverso la città che un tempo era famosa per il commercio della seta, le porcellane cinesi, la canfora, il legno di sandalo, la noce moscata, i chiodi di garofano, l'oro, il pepe nero e lo stagno.
Da visitare anche il forte A Famosa,




la moschea Stretto di Malacca (2006),




il tempio cinese di Cheng Hoon Teng,




Il Malacca Sultanate Palace Museum (ricostruzione moderna del palazzo del sultano, 1984), la zona portoghese, il cimitero cinese, il tempio indiano e quello malese.

Maktar





Centro della Tunisia nel governatorato di Le Kef. Dell'antica città punico-romana, colonia romana del II secolo d.C., rimangono importanti monumenti tra cui il foro con l'arco di Traiano, le terme, un grande ginnasio, il tempio di Apollo. Nei dintorni si trovano mausolei sepolcrali e santuari megalitici abbandonati del I secolo d.C.